Politica

Austroungarico, ‘mansarda prioritaria’
per il Folcioni, ma sempre
negata dell’ex giunta

Non ci sta l’assessore ai Lavori Pubblici, Fabio Bergamaschi, a subire le critiche del Pdl in merito alle azioni messe in campo per la riqualificazione del mercato Austroungarico, che vanno dalla ristrutturazione della mansarda, già in atto, ad un progetto di chiusura dalla struttura con delle vetrate che però non è piaciuto alla Sovrintendenza. Bergamaschi si dice meravigliato dalle affermazioni del gruppo consiliare del Pdl, che rivelano, dice,  “confusione ed errori, anche macroscopici, con i quali è stata ricostruita la vicenda del Mercato Austroungarico,  nonché per alcune considerazioni che smentiscono quanto determinato unanimemente dalla Commissione consigliare istituita ad hoc nel  2011, durante il mandato amministrativo loro affidato”.

“Due sono gli errori macroscopici nella ricostruzione fornita dal Pdl – continua l’assessore Bergamaschi – innanzitutto si afferma che sarebbe stato bocciato dalla Sovrintendenza il progetto di collegamento tra il San Domenico e la cosiddetta mansarda del Mercato. Viene poi affermato che in  commissione di garanzia il presidente della Fondazione aveva previsto circa 7/8000 euro in più di costi di gestione rispetto all’attuale struttura, mentre qualche mese dopo l’ingegnere capo avrebbe  parlato, in commissione bilancio, di 20.000 euro e si chiede, con un certo tono canzonatorio, se qualcuno dell’amministrazione abbia comunicato al presidente della Fondazione San Domenico questa differenza di costo.  Si son prese lucciole per lanterne: innanzitutto i 20.000 euro sono il costo di realizzazione della  scala di collegamento tra il San Domenico e la cosiddetta mansarda, che affronterà l’amministrazione, non il costo di gestione.  In secondo luogo la Sovrintendenza ha assolutamente autorizzato tale intervento. Si è confuso il progetto di collegamento con quello, ben diverso, della chiusura del Mercato con una struttura in vetro. Due interventi che interessano sì il medesimo bene architettonico, ma che non c’entrano nulla l’uno con l’altro e che hanno un ben distinto iter autorizzativo”

“La presente amministrazione, con fortissima determinazione – prosegue l’Assessore – sta  proseguendo il lavoro iniziato nel 2011 dalla Commissione Consiliare, la quale era stata chiara nell’esprimere la necessità di destinare gli ambienti della parte superiore dell’edificio alla Scuola Musicale Folcioni, che da anni invoca la concessione di ulteriori spazi ove svolgere la propria attività, come altrettanto chiara nell’indicare la rotta della chiusura del Mercato Austroungarico con una struttura di vetro, al fine di ricavare uno spazio polivalente per mostre e rappresentazioni artistiche, con possibilità di insediamento di un’attività di piccola ristorazione”.

Infatti, ora l’amministrazione sta procedendo alla  realizzazione della scala di collegamento, dopo aver

ricevuto la necessaria autorizzazione da parte della Sovrintendenza. I lavori inizieranno nei prossimi giorni e permetteranno “alla Scuola Folcioni di godere di nuovi  spazi, essenziali per un corretto svolgimento dell’attività musicale, a lungo invocati dal presidente Lupo Pasini, dagli insegnanti e dagli allievi e mai concessi dalla giunta Bruttomesso”.

“Quanto invece al progetto di chiusura del Mercato Austroungarico – insiste l’assessore – abbiamo

recentemente presentato alla Sovrintendenza non un  progetto, ma, cosa ben diversa, un’idea progettuale, che ricalca quanto immaginato dalla Commissione anzidetta, impreziosito  dall’intenzione di ricavare all’interno del volume  del Mercato il nuovo ingresso del Teatro San Domenico ed il suo nuovo foyer, il che consentirebbe anche di rifunzionalizzare, valorizzandoli, gli spazi interni del San Domenico.

Nel primo incontro interlocutorio abbiamo incontrato un approccio della Sovrintendenza giustamente cauto rispetto ad un bene architettonico di grande pregio, ma il confronto proseguirà, perché crediamo moltissimo in tale progetto. Non vedo, insomma, alcun motivo per la polemica”.

In conclusione  Bergamaschi rimarca l’orgoglio “di andare a sanare uno scandalo dell’amministrazione cittadina dell’ultimo decennio: la mansarda del Mercato è stata ristrutturata nei primissimi anni 2000, messa a nuovo con tanto di travi a vista, nuovi serramenti, pavimentazione ed impianto di riscaldamento. Soldi pubblici spesi per  ristrutturare un bene che non è mai stato utilizzato, per il banalissimo motivo di non avere un accesso a norma. Nei cinque anni di amministrazione di centrodestra quello spazio ha solo preso polvere, nonostante le richieste del Folcioni e nonostante un costo di realizzazione non certo proibitivo per le casse comunali dell’epoca. Sono invece felice di poter dire alla città che le  pochissime risorse di cui il mio assessorato dispone intendo spenderle con il massimo buonsenso, cioè per sanare uno spreco ed ottenere un risultato molto importante per una realtà che è patrimonio della città. Tutto il resto è chiacchiera politica.”

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...