Metalmeccanico, situazione tragica
Nel primo semestre coinvolti
2942 lavoratori: 1279 nel Cremasco
Crisi del metalmeccanico, la situazione è ancora tragica. E le prospettive per il secondo semestre sempre più nere. E’ quanto evidenziano i dati della Fim Cisl di Cremona. Sono quasi tremila, 2942 per la precisione, i lavoratori colpiti da questa interminabile crisi nel primo semestre del 2013 in provincia. A soffrire maggiormente è sempre il territorio Cremasco che coinvolge, al pari di quello Cremonese, circa 1200 lavoratori delle imprese metalmeccaniche.
“Il primo semestre del 2013 nella provincia di Cremona nel settore metalmeccanico seguito dalla Fim ha visto 231 richieste di utilizzo di ammortizzatori sociali, per un totale di 3687 lavoratori interessati e 2942 coinvolti; le settimane di utilizzo di ammortizzatori sociali quali la cassa integrazione ordinaria e la cassa in deroga sono 2346, mentre le ore di cassa in deroga richieste sono 216402”, spiega il segretario della FIm Cisl di Cremona, Lodi e Mantova, Omar Cattaneo.
Nel Cremasco infatti si contano un totale di 1636 dipendenti delle imprese dei quali 1279 fanno uso di ammortizzatori sociali. Sono, infatti, 38 le aziende cremasche che hanno richiesto la cassa integrazione ordinaria, tre quelle che fanno uso di cassa straordinaria, quattro che hanno aperto la procedura di mobilità e una che ha scelto di affrontare la crisi senza licenziare nessuno ma utilizzando il contratto di solidarietà.
“Purtroppo il rischio di un peggioramento è concreto, tenuto conto della nuova formulazione della cassa in deroga nel secondo semestre 2013: questa affermazione va in controtendenza rispetto a quanto dichiarato dal Governo ed ai recenti dati emessi da alcuni istituti. Il decreto sul lavoro non è la soluzione; può essere un sostegno per pochissime imprese, ma non permette in questo frangente nuove assunzioni, visto che è la materia prima che deficita: il lavoro”, afferma Catteneo che vende nella diminuzione della pressione fiscale e nell’incentivazione degli investimenti, uno dei modi per arrivare ad una ripresa. Ripresa che secondo il segretario della Fim Cisl non avverrà prima del 2015.
Nello specifico i numeri provinciali suddivisi per zone:
CREMA
Cassa integrazione ordinaria 38
Cassa integrazione straordinaria 03
Mobilità 04
Cassa in deroga 65
Contratti solidarietà 01
Totale lavoratori 1636
Lavoratori coinvolti 1279
Settimane ordinaria/deroga 1111
Ore richieste cassa in deroga 129.513
CREMONA
Cassa integrazione ordinaria 26
Cassa integrazione straordinaria 02
Mobilità 04
Cassa in deroga 22
Totale lavoratori 1511
Lavoratori coinvolti 1216
Settimane ordinaria/deroga 617
Ore richieste cassa in deroga 34.621
CASTELLEONE
Cassa integrazione ordinaria 06
Cassa integrazione straordinaria 00
Mobilità 01
Cassa in deroga 30
Totale lavoratori 213
Lavoratori coinvolti 160
Settimane ordinaria/deroga 253
Ore richieste cassa in deroga 34.018
CASALMAGGIORE
Cassa integrazione ordinaria 17
Cassa integrazione straordinaria 04
Mobilità 00
Cassa in deroga 09
Totale lavoratori 327
Lavoratori coinvolti 287
Settimane ordinaria/deroga 365
Ore richieste cassa in deroga 18.250
“Come si può evincere dai dati forte criticità in particolare nelle piccole imprese, che compongono la parte più cospicua del nostro tessuto industriale. Il rischio di un ulteriore indebolimento occupazionale esiste e sarebbe opportuno, cosa che fino ad oggi non è avvenuto, promuovere maggiormente i contratti di solidarietà”, conclude Cattaneo.
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