Ambiente

Aziende a rischio incidente
rilevante, 13 in provincia:
cinque sono nel Cremasco

Si chiamano stabilimenti ‘a rischio di incidente rilevante’. Sono le aziende sorvegliate speciali in quanto si utilizzano sostanze pericolose: tossiche, infiammabili, esplosive, dannose per l’ambiente. Ce ne sono il tutta Italia, ma il 25% dei 1.142 impianti si trova in Lombardia  Nella regione sono stoccati milioni tonnellate di sostanze pericolose. Benzine, nafte, composti del nichel, dello zolfo, dell’arsenico e del fosforo, nitrati di ammonio o di potassio (fertilizzanti), gas liquefatti e infiammabili, distribuiti nei 287 stabilimenti «Seveso» lombardi. La palma va alla provincia di Milano con 69 aziende. La seguono Bergamo con 48 e Brescia con 45. Ce ne sono 13 anche nella provincia di Cremona che rientrano nell’inventario del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare aggiornato al giugno del 2013. Stesso elenco presentato dalla Regione Lombardia un mese prima. Due i gruppi: il primo delle aziende a rischio ai sensi dell’articolo 6 e 7 del decreto legislativo 334/99 ovvero la direttiva Seveso, e delle sue successive modifiche, il secondo elenco comprende le aziende assoggettate anche all’articolo 8 della stessa legge. Sette nel primo elenco: la Diversey Italy Productin di Bagnolo Cremasco. l’Azotal di Casalmaggiore, l’Eurogas di Castelleone, la Sol spa di Cremona, la Coim di Offanengo, la Evonik Degussa di Pandino e la Steel Color di Pescarolo ed Uniti. Nel secondo elenco, invece rientrano i siti di stoccaggio del gas: quelli Stogit di Bordolano, Ripalta Guerina e Sergnano, la Tamoil, la Liquigas e l’Abibes di Cremona. Nell’elenco stilato dalla Regione Lombardia rientra anche lo stoccaggio non ancora attivo dell’Enel a Romanengo.

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