Politica

Appalti a cooperative
e taglio del 30% degli stipendi
Pdl all’attacco del Cda di Scrp

Attacco frontale del Pdl alla nuova gestione di Scrp e in particolare al presidente Pietro Moro. L’intenzione, evidenziata dal presidente durante un’intervista di inserire una clausola nello statuto della società partecipata, perchè i lavori vengano affidati ad aziende locali, ha lasciato sconcertati i rappresentanti del Pdl locale. Ad esprimere tutto il malumore, il consigliere Simone Beretta, il coordinatore Enzo Bettinelli e il vice Giovanni Palumbo.

“C’è sempre da imparare. Cio che fino ad ieri non era possibile ora è fattibile: in virtù del cambio statutario annunciato dal presidente in pratica i lavori e anche la piscina saranno assegnati a delle cooperative sociali senza gara. Perchè quali sono le imprese locali che si occupano di soggetti in difficoltà di inserimento lavorativo, che il presidente Moro intende indicare come prioritarie nell’assegnazione dei lavori di Scrp, se non le cooperative sociali?. Propongono una modifica statutaria che non è consentita per legge”, ha esordito Beretta. A lui ha fatto eco Enzo Bettinelli che in base alla proposta ha ribadito l’inadeguatezza del Cda. “Siamo di fronte ad un Cda spacciato come composto da professionisti, ma che in realtà è formato da dilettanti. Un Cda nominato dal sindaco Stefania Bonaldi con la complicità di qualche sindaco di centrodestra e del presidente della Provincia che dovrebbe lasciare il posto dopo quanto ha detto”. Non sono mancati gli affondi anche per un’altra dichiarazione del presidente, cioè per la scelta di diminuirsi lo stipendio del 30%. L’interpretazione data dal Pdl alle parole del presidente Moro relative all’impegno in Scrp che non dovrebbe contrastare con il lavoro dei consiglieri, è di un disimpegno. “Si sono ridotti lo stipendio perchè non hanno tempo da dedicare alla gestione della società. Sarebbe stato meglio qualcun altro che se lo aumentava, ma che era presente ogni giorno. Se non hanno tempo che lasciano il posto”, ha detto Beretta.

Sul banco degli imputati anche il Movimento 5 Stelle reo di non aver mai convocato una commissione di Garanzia per chiedere delucidazioni al sindaco sugli indirizzi di Scrp. “Hanno parlato in continuanzione di nuovi indirizzi, e il presidente grillino della commisisone di Garanzia non ha mai ritienuto opportuno chiedere spiegazioni su quello che si leggeva sulla stampa.Hanno dato indirizzi senza che il consiglio comunale di Crema, che detiene oltre il 25% delle quote di Scrp, ne fosse informato”.

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