Cronaca

Scuola Cl, l’amministrazione:
‘Ci opporremo alla richiesta
di restituzione del milione di euro’

Scuola di Cl, comune pronto ad opporsi alla restituzione del milione di euro chiesto lo scorso 14 giugno dalla Regione Lombardia. In attesa della nomina del liquidatore per la Fondazione Charis che dovrebbe avvenire nei prossimi giorni da parte della Regione stessa, il comune prende una posizione forte e chiara sia sul futuro dell’area dell’ex Valcarenga sia sulla restituzione del milione di euro.

“La nomina del liquidatore è determinante per ogni azione e riflessione sul destino dell’area e dell’edificato. Obiettivo dell’amministrazione comunale è riuscire a condividere una ipotesi progettuale di massima che veda un accordo con il liquidatore e la Provincia di Cremona finalizzato allo spostamento dell’investimento del Polo Scolastico provinciale da Via Piacenza e via Libero Comune alla ex Valcarenga, dove la scuola è in parte, edificata”, fanno sapere del comune ricordando che il presidente della Provincia, Massimiliano Salini “ha anche recentemente ammesso una disponibilità della Provincia di Cremona a prendere in considerazione questa ipotesi per la cui definizione, tuttavia, è urgentissima la presenza di un liquidatore che sia formalmente riconosciuto ed investito di pieni poteri di azione sul patrimonio della Fondazione Charis. Ciò anche in considerazione della tempistica stringente della Provincia che, entro fine anno, vuole definire esattamente il percorso”.

L’amministrazione ribadisce però che per portare avanti un percorso simile serve  “una forte volontà politica, ma anche approfondimenti tecnici finalizzati a dimostrare che la “conversione” dell’investimento sull’ area ex Valcarenga anziché sull’area di via Libero Comune non comporti oneri maggiori per la Provincia e non penalizzi la possibilità di impiegare i finanziamenti ministeriali richiesti dall’Ente. Perché ciò sia possibile, pare necessario, secondo quanto dichiarato dalla Provincia, che la proprietà dell’area su cui insiste il plesso scolastico diventi pubblica, circostanza che può essere presa in considerazione solo appunto all’interno di un percorso ben definito fra Provincia, Comune e liquidatore”.

“Un ruolo più attivo è tuttavia necessario, e a nostro avviso doveroso anche da parte di Regione Lombardia, che non può “chiamarsi fuori” rispetto a questa situazione. E’ infatti la Regione che ha individuato questo percorso, avviato con un protocollo di intesa prima, poi con un atto negoziale che ha visto l’individuazione del Comune di Crema come ente attuatore dell’intervento e dunque erogatore del contributo regionale di un milione di euro su precisa indicazione della Regione. Per questi motivi riteniamo che vada respinta e contestata in ogni modo, cosa che faremo in via ufficiale, la richiesta che Regione Lombardia ha inoltrato al Comune, finalizzata alla revoca ed alla restituzione del contributo di un milione di euro, ancorché la Regione qualifichi detta richiesta come atto “dovuto” al fine di poter procedere a decretare l’estinzione della Fondazione Charis e la nomina del liquidatore. Procederemo dunque nelle prossime settimane ad opporci in via formale alla restituzione del milione di euro, che il Comune ha ricevuto dalla Regione e corrisposto alla Fondazione Charis sulla base degli stati avanzamento lavori, secondo una modalità ed una tempistica note a Regione Lombardia e mai contestate nei tempi in cui l’erogazione avvenne, ma solo a posteriori”, conclude la giunta.

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