Quanto durerà
il governino delle tasse?
Gli agguati al governo Letta-Alfano sono ormai all’ordine del giorno. La domanda allora è d’obbligo:quanto durerà? Lo spazio di una estate?
Il governo Monti è durato un anno, 5 mesi e 12 giorni. L’avevano definito “tecnico” anche se Monti faceva politica da almeno sei anni:prima nella Commissione Santer (1995-1999) e poi nella Commissione Prodi (1999-2004). Non si fa il commissario europeo digiuni di politica. Ma tant’è. Monti è salito in cattedra, è rimasto lassù tredici mesi consegnandoci un bilancio disastroso:un milione di licenziati, nessuna riforma degna di questo nome, i tagli alla spesa pubblica sono rimasti un sogno.
Poi è venuto Enrico Letta, giovane quanto basta, democristiano quanto serve, garbato quanto è d’uopo (come ha detto Marcello Veneziani). Finora non si è distinto in nulla ma con i tempi che corrono è quasi una virtù. Non è un istrione, non è un piacione come Matteo Renzi ma è portato in palmo di mano da zio Gianni e da nonno Giorgio. In ogni caso, con la lista di ministri che si ritrova, va detto che la rottura generazionale, predicata da Matteuccio, l’ha attuata lui.
Ora però la strada si è fatta in salita. I partiti sono in fibrillazione, Grasso (papabile al Quirinale) non fa più l’arbitro e minaccia ribaltoni (“se il Pdl non si adegua”), Monti è uscito dal letargo per dire che è pronto a togliere il “sostegno a Letta”, Madamin Boldrini batte la fiacca dopo aver promesso battaglie culturali con la sua grazia e levità.
Letta un primo segnale l’ha già avuto il 21 giugno quando alla Camera la fiducia è passata ma con 70 voti in meno ( 383 sì, 154 no). Ma Lettaenrico è tosto, resiste, cerca di tenere basso il livello dello scontro in atto. Le rogne non gli mancano: l’Europa incalza coi parametri, il Pdl vuole portare a casa i suoi provvedimenti bandiera. Sa di essere sotto tiro. Gli hanno detto: o cambi marcia o non avrai più sostegni. Lettaenrico non ha voglia di cedere, per questo sta rafforzando il suo network:ha aperto un canale con Obama e con Putin, sta organizzando un incontro col Papa, Squinzi gli è vicino. Ma c’è l’incubo fiscale di fine anno che lo tormenta:24 tasse da pagare in due mesi – tra novembre e dicembre – sono una mazzata. La Cgia di Mestre ha avvertito:” Gli imprenditori sono in ginocchio”.
Eppoi c’è l’incubo Renzi che si ispira a Blair, sogna di salire a Palazzo Chigi da leader Pd, il sindaco è sicuro di farcela (ma solo con primarie non “taroccate”). Per questo inquieta i Dinosauri. L’attacco per azzopparlo è già partito al grido “tutti contro il Rottamatore”. E tutti si stanno muovendo, da Barca a Franceschini. Certo, come ha osservato Ernesto Galli Della Loggia, “sei mesi fa l’Italia era completamente innamorata di Matteo Renzi: con lui il Pd avrebbe di sicuro vinto le elezioni alla grande”. Ora Renzi – così pare è in calo di popolarità ma guai a sottovalutarlo. Il ragazzo è pronto per assaltare la diligenza. Ricordo un dato: quando Craxi e Martelli decisero di scalzare l’anziano leader Francesco De Martino, Bettino aveva 45 anni e il “Moccioso” (parole di Pertini) appena 34. La strana coppia – Ghino di Tacco e il Giamburrasca al Plasmon – ha poi tirato dritto per quindici anni. Altro riferimento: quando – correva il 1988 – Alessandro Natta fu colto da un coccolone (che per fortuna non gli impedì di approdare in serenità al 2001) il futuro rosso era già lì: D’Alema e Fassino avevano 39 anni, Mussi 38, ,Veltroni 33.Perchè allora il buon Renzi, classe 1975, dovrebbe essere inadeguato alla chiamata? Chi ha paura di lui?
Enrico Pirondini
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