Cronaca

Contributi volontari,
l’appello degli studenti
‘Devono essere cancellati’

AGGIORNAMENTO – Sono sul piede di guerra gli studenti del Comitato scuola pubblica che da tempo hanno ingaggiato una battaglia contro la richiesta da parte di alcuni presidi di versare i contributi che dovrebbero essere facoltativi. Contributi, che, come spiegato più volte da Alessio Maganuco, raggiungono anche le 200 euro (230 euro allo Sraffa, 190 euro al Pacioli per il liceo sportivo, 160 per gli altri corsi).

“Sono contributi facoltativi e tali devono restare, ma in alcune scuole le richieste sono pressanti e a chi non li versa viene tolta la password per l’accesso a internet e al sistema per vedere le circolari, i compiti e quanto altro utile allo studio”,ha spiegato Maganuco lanciando un appello ai parlamentari cremaschi perché si impegnino perché questi contributi vengano cancellati. L’appello è rivolta anche a Vincenzo Cappelli preside dell’Itis e consigliere comunale del Pd, che non ha firmato la mozione di maggioranza per impegnare il sindaco ad un dialogo con le scuole per far sì che i contributi restino facoltativi. “Firma la mozione e si impegni perché il ministero dia maggiori contributi alle scuole e non le costringa a rifarsi sugli studenti”

Arriva all’attenzione del ministro dell’Istruzione Chiara Carrozza la protesta degli studenti cremaschi contro l’obbligo, denunciato dal Comitato Scuola pubblica, di pagare i contributi che in teoria dovrebbe essere volontari. A portare il caso di alcuni dirigenti che  stando a quanto denunciato dagli studenti, obbligherebbero le famiglie a sborsare fino a 200 euro l’anno di contributo, è l’onorevole Danilo Toninelli del Movimento 5 Stelle, che con una interpellanza chiede l’intervento del Ministero nei confronti di quei dirigenti che avrebbero chiesto, previa l’esclusione da alcune attività didattiche, ai ragazzi di pagare i contributi.

“Il MoVimento 5 Stelle ritiene che il diritto allo studio, costituzionalmente riconosciuto, non debba essere trattato e si augura che tale azione parlamentare possa dare risvolti positivi a tutta la pubblica istruzione e che i diritti dei nostri   studenti possano uscire illesi da questa assurda situazione”, commenta Toninelli.

L’INTERROGAZIONE DI DANILO TONINELLI

Al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca – Per sapere,

Premesso che:

alla luce di numerose segnalazioni relative ad irregolarità da parte di alcune scuole nella richiesta alle famiglie dei contributi  scolastici,  il Ministero dell’Istruzione,  Università e Ricerca, Dipartimento per l’istruzione,  con nota prot. 312 del  20/03/2013 ha fornito precise indicazioni; con la suddetta nota il Ministero ha ribadito che trattasi di contributi ‘assolutamente volontari, anche in ossequio al principio di obbligatorietà e gratuità dell’istruzione inferiore’;

ciò nonostante soprattutto in occasione del periodo d’iscrizione, la prassi delle scuole di richiedere il versamento  dei contributi  in maniera irregolare non sarebbe affatto terminata. Con nota prot. 593 del 07/03/2013 il dicastero è infatti nuovamente  intervenuto sulla grave questione sottolineando che  “tali comportamenti, oltre a  danneggiare l’immagine dell’intera  amministrazione scolastica e minare il clima di fiducia e collaborazione che è doveroso instaurare con le famiglie, si configurino come vere e proprie lesioni al diritto allo studio costituzionalmente garantito.[…]  subordinare l’iscrizione degli alunni al preventivo versamento del contributo non è  solo illegittimo, ma si configura, per i soggetti che sono responsabili della gestione,  come una grave violazione dei propri doveri d’ufficio”.

Il Ministero ha infine ricordato che “qualunque discriminazione ingiustificata a danno degli studenti derivante dal rifiuto di versamento del contributo in questione,  sia  in termini di  valutazione che disciplinari, risulterebbe del tutto illegittima e gravemente lesiva del  diritto allo studio dei singoli”;

secondo quanto riportato dalla stampa, il Comitato scuola pubblica di Crema da mesi  lamenta ‘le pressioni ricevute da parte dei dirigenti scolastici di alcuni istituti  cremaschi […] perché le famiglie paghino i cosiddetti contributi, che dovrebbero essere volontari, ma che di fatto diventano obbligatori. Pena: l’esclusione da alcune attività scolastiche, come laboratori, accesso ad internet e quant’altro considerato non strettamente legato alla didattica” (CremaOggi del 24/06/2013 http://www.cremaoggi.it/2013/06/scuola-famiglie-costrette-a-pagare-i-contributifacoltativi-chiesto-lintervento-del-sindaco/#more);

già il 9 febbraio 2013 il Comitato scuola pubblica cremasca aveva denunciato la  questione,  spiegando che nel cremasco tali contributi si aggirano in media tra le 100  e le 200 euro, coprendo circa la metà delle entrate scolastiche. “E così capita […] che i contributi che dovrebbero essere volontari diventano obbligatori. Pena: verrà negata  la password a quelli ragazzi che non hanno pagato” (CremaOggi, 9 febbraio 2013 – http://www.cremaoggi.it/2013/02/cara-scuola-il-contributo-volontario-non-lo-pagola-rivolta-degli-studenti/);

addirittura nell’articolo succitato si riporta l’esempio di alcuni liceali che non avendo  versato tale contributo rischierebbero di ‘non poter vedere la propria pagella’ (CremaOggi, 9 febbraio 2013 – http://www.cremaoggi.it/2013/02/cara-scuola-il-contributovolontario-non-lo-pago-la-rivolta-degli-studenti/):

se quanto riportato circa l’irregolare richiesta dei contributi corrisponda al vero, ed in caso affermativo, quali iniziative di sua competenza il Ministro intenda adottare nei  confronti degli eventuali responsabili;

come intenda il Ministro garantire l’applicazione da parte delle istituzione scolastiche delle note prot. 312 del 20/03/2013 e prot. 593 del 07/03/2013 anche al fine di  tutelare il diritto allo studio.

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