Cronaca

Caso Paullese, Tar:
no alla sospensiva
I lavori possono partire

Sopra, la Paullese e la protesta dei sindaci contro il rischio di un lungo slittamento dei lavori

Il Tar ha respinto la richiesta di sospensiva presentata dalla Beltrami nel ricorso. I lavori per il secondo lotto della Paullese possono partire (il via, secondo il programma, era stato fissato per il primo giugno). La richiesta era partita dai legali della, Beltrami, che aveva fatto ricorso contro le modalità di assegnazione dei lavori alle ditte Carron e Vezzoli, riunite in un’associazione temporanea d’impresa.

A questo punto la Provincia di Cremona darà avvio ari lavori per il raddoppio del secondo lotto della Paullese da Dovera a Spino d’Adda.

«La vittoria di oggi – commenta il presidente della Provincia di Cremona Massimiliano Salini – è una grande conquista non solo per la Provincia ma per tutto il territorio. Il fatto che il Tar non abbia concesso nemmeno la sospensiva è una risposta forte alla richiesta unanime del territorio in tutte le sue rappresentanze di non interrompere i lavori per la realizzazione di un’opera così importante. Penso che l’unanimità e l’unità del territorio abbia giocato un ruolo determinante. E’ il segno più chiaro che quando tutti (istituzioni, parti politiche, categorie economiche e parti sociali) si mostrano uniti e determinati, si possono ottenere risultati importanti nell’interesse di tutti i cittadini. Anche questa è la buona politica, fatta di cose concrete, che la gente vuole».

«Per questo motivo – prosegue Salini – mi sento anche di fare dei ringraziamenti. Innanzitutto alla struttura della Provincia di Cremona, i dirigenti, i legali e tutti coloro che hanno lavorato alacremente in questi giorni per affrontare al meglio l’udienza al Tar di Brescia. A loro va reso il merito di questo risultato. Poi un grazie di cuore a quanti hanno aderito al richiamo unitario del territorio nella richiesta di non interrompere i lavori. Ora ci mettiamo subito al lavoro, e ripartiamo con ancor più vigore per vincere le battaglie successive, sia per il reperimento dei fondi per il raddoppio del ponte di Spino d’Adda, sia per il completamento dell’intera opera da Crema a Milano entro Expo 2015».

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