Cronaca

Bilancio, Sel ‘rientra nei ranghi’
La maggioranza lo vota compatta
Bocciati tutti gli emendamenti

Clima rovente, e non solo per via dell’afa, in sala degli Ostaggi, per l’approvazione del primo bilancio della giunta guidata da Stefania Bonaldi. Una decina di ore, tra martedì e giovedì, per arrivare al via libera al documento economico del comune, con i voti dei soli gruppi di maggioranza e il no di tutte le opposizioni. Recuperato anche il benestare di Sinistra ecologia e libertà, che, strappata la promessa da parte del sindaco Stefania Bonaldi di una variazione di bilancio entro il mese di settembre per recuperare 100mila euro in favore del fondo sociale, ha votato il documento che prima aveva definito di centrodestra. “Questi 100mila euro sono inquadrabili come frutto di un dialogo e dimostrano nei fatti come le differenze diventano scambio siano arricchenti. L’impegno che il sindaco ha preso mi fa piacere: sono soldi che finiranno nel piatto di cittadini in difficoltà. Alla luce di ciò ritiro il nostro emendamento”, ha detto il consigliere di Sel, Emanuele Coti Zelati. Rivisto il tiro anche da parte di Rifondazione Comunista, che attraverso Mario Lottaroli ha fatto sapere che “questo bilancio ci appartiene e lo difendiamo”

Bocciati in tronco da parte dell’intera maggioranza e dal sindaco in primis i restanti dieci emendamenti presentati dal Movimento 5 Stelle, dalla Lega Nord e dal Pdl. Opposizioni che insieme ai gruppi Servire il cittadino e Solo cose buone per Crema, hanno puntato il dito contro la scelta di non aumentare le tariffe a domanda individuale a discapito di un aumento dell’Irpef dallo 0,5 per cento allo 0,8 per cento che non hanno mai nascosto non aver digerito. Forte la richiesta di rivedere gli investimenti sul museo, troppo oneroso e di unificare la struttura con la biblioteca comunale, così come sulla poca fantasia nello stendere un bilancio, che secondo le minoranze è stato stilato dalla struttura e non dai dirigenti.

LA REPLICA PICCATA DEL SINDACO

Non poteva mancare, nel primo bilancio della sua giunta, l’intervento del sindaco Stefania Bonaldi che ne ha approfittato per togliersi anche qualche sassolino dalla scarpa. “Non spetterebbe a me ricordare a costoro le defaillance del bilancio del Comune di Crema e di alcuni centri di costo nel quinquennio in cui furono maggioranza. Ora chiedono a noi “misure straordinarie”, “interventi strutturali”, azioni “riorganizzative del personale”, ha esordito il sindaco, ricordando che chi ora critica l’aumento dell’Irpef nel 2008 aveva aumentato dallo 0,2 allo 0,5 per cento. Solo l’inizio. Sulle farmacie prese di mira dalle minoranze ha sottolineato che “una minima conoscenza del mercato specifico suggerirebbe di non vendere ora”, ricordando che le farmacie di proprietà del comune sono due e non cinque. Ma la stoccata al centro destra e in particolare al consigliere Simone Beretta del Pdl è arrivata sulla questione delle partecipate. “E’ aperta una istruttoria della Corte dei conti rispetto al rendiconto 2011 e al triennio 2009-2011, dunque riferito alla gestione nel corso del precedente mandato amministrativo, quando il consigliere Beretta era non solo assessore di questo Comune, ma pure membro del Cda della Holding  Scrp. L’istruttoria riguarda le società Sic e Scs servizi locali e indirettamente Scrp La corte dei conti, la corte dei conti non il sindaco di Crema, chiede chiarimenti in ordine alla catena di comando, alla mission e all’andamento economico di tali società, al ruolo strategico della partecipazione, alle attività rientranti nell’oggetto sociale concreto e alle operazioni di c.d. cash pooling fra le società del gruppo Scrp”. Così come ha ricordato che il nuovo Cda di Scrp è stato scelto da ben il 90% dei soci, provincia compresa. Affermazioni che hanno mandato su tutte le furie il consigliere Beretta che ha ricordato che la Sic è una società nata dal centrosinistra e che quindi porgerà la sua solidarietà a quel Cda. Infine, dopo i ripetuti attacchi in merito ai dipendenti del comune e alle troppe spese sostenute, il sindaco ha messo i dati nero su bianco: “Tra il 2012 e il 2013 abbiamo tagliato i costi  del personale per 550mila euro, pari a circa il 13% del costo complessivo. A fronte di 27 cessazioni nel triennio 2011-2013, le nuove assunzioni, ivi incluso il piano assunzioni 2013, saranno 15, e ciò significa un taglio del 44% delle sostituzioni per cessazione”.

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