Giornata nera per i pendolari
Il treno si blocca a Olmeneta
Due ore di attesa sotto il sole
Pomeriggio nero, quello di ieri, per i pendolari che da Cremona dovevano, dopo una giornata di lavoro tornare a casa. Tra treni soppressi e ritardi percorrere meno di 50 chilometri che dividono il capoluogo da Crema è diventata una vera e propria odissea. Sì, perché coloro che sono stati ‘fortunati’ hanno dovuto attendere ‘solo’ un’ora. Dalle 18,41 orario previsto per la partenza del convoglio, poi soppresso dopo 40 minuti di attesa in stazione, fino alle 19,41, quando sul treno successivo hanno finalmente potuto lasciare la stazione di Cremona alla volta di Crema. Ed in trepidante attesa di questo treno alla stazione di Olmeneta c’erano quei pendolari che erano saliti sul convoglio delle 17,41, che una volta arrivato a Olmeneta aveva terminato la sua corsa. “Due ore di attesa”, spiegano i pendolari, “senza sapere nulla, nella stazione di Olmeneta, dove non esiste neppure una pensilina”.
Ma l’odissea per i pendolari della cosiddetta ‘linea dimenticata’ tra Treviglio e Cremona era cominciata già al mattino. Come sempre, come denunciato la scorsa settimana, il treno, figlio di un Dio minore, ha accumulato ritardo per attendere il passaggio di quello diretto a Milano. Esasperati i pendolari se la sono presa con il capotreno. “Sappiamo che non c’entra nulla, ma non ne possiamo più”, dicono “ormai molti di noi deve allungare l’orario di lavoro al pomeriggio per recuperare i ritardi della mattina. La situazione sta veramente scoppiando”, specificano, tra il rassegnato e l’arrabbiato per l’ennesima denuncia che già sanno finirà in nulla. Nonostante tutte le promesse.
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