Con proteste e frecciate
tagliato il nastro del sottopasso
di via Indipendenza
Inaugurazione con protesta e anche con qualche sassolino tolto dalle scarpe questa mattina per il tanto elogiato e tanto bistrattato sottopasso di via Indipendenza. Un’opera che da sempre ha diviso il centrodestra che l’ha voluto e iniziato, il centrosinistra che non lo voleva e l’ha finito. Questa mattina si sono trovari insieme, con una temperatura finalmente estiva, per tagliare il nastro ad una settimana circa dall’apertura del manufatto e della ciclabile. E proprio la ciclabile è finita al centro della protesta dei cittadini di Santo Stefano e via Bramante. Una ciclabile troppo ripida, soprattutto all’uscita di via Gaeta, e degli attraversamenti per i cittadini troppo pericolosi.
La ciclabile per Santo Stefano si trova sul lato destro di via Caravaggio, quella del sottopasso sul lato sinistro del manufatto. Il sindaco Stefania Bonaldi ha rassicurato i cittadini, dicendo che la ciclabile e soprattutto la viabilità sarà rivista per essere più sicura “Noi abbiamo ereditato l’opera, abbiate pazienza perché è stato un sacrificio di tutti i cittadini. Comunque mi hanno assicurato che si può intervenire per evitare la pericolosità degli attravesamenti”, ha detto il primo cittadino ai manifestanti prima del suo discorso ufficiale, nel quale ha ricordato i costi dell’opera 6milioni e 800mila euro carico del comune, con 342mila euro per 20 anni sul bilancio. “E’ un’opera che ha portato con sé fiumi di parole e atteggiamenti anche ultimamente non comprensibili, ma ognuno interpreta lo stile come vuole”, ha esordito il sindaco, aggiungendo però: “Non si può non ammettere che non sia utile, e l’abbiamo portata avanti nonostante le scelte non condivise. La ciclabile era già progettata e appaltata ma ci attiveremo per i miglioramenti”, ha detto il sindaco.
Soddisfatto l’ex sindaco Bruno Bruttomesso, che però ha voluto ricordare come alcune polemiche non gli siano piaciute. Da ultimo è toccato all’ingegner Federico Galli che, non ha mancato di ribattere: “L’opera è costata 3milioni e 700mila euro, e anche i mutui che c’erano prima avevano sul bilancio lo stesso peso. E’ un’opera importante realizzata a partire dal 9 febbraio 2012 con l’acqua di falda fino a nove metri. Ora ci abbiamo guadagnato tutti, in tempo e inquinamento”.
Poi tutti insieme, sotto il sole rovente, a tagliare il nastro del manufatto di via Indipendenza.
IL DISCORSO DI STEFANIA BONALDI
Buon giorno a tutti i presenti,
ai consiglieri comunali, agli assessori di ieri e di oggi. Al presidente della amministrazione provinciale. Un saluto particolare ed affettuoso rivolgo al dottor Bruno Bruttomesso, che ho voluto qui con noi, talmente tanto da concordare la data insieme a lui. Mi pareva naturale, questo manufatto è stato voluto e poi avviato dall’amministrazione che egli presiedeva, con un garbo difficile da dimenticare.
Questo sottopasso, il sottopasso ferroviario di via indipendenza, è stato ispiratore di molte parole, ma pure di qualche recente atteggiamento fuori misura.
Ne prendiamo atto, del resto ciascuno interpreta lo stile a modo proprio ed oggi siamo qui per l’inaugurazione ufficiale dell’opera.
Un’opera che ci costerà 6,8milioni di euro, di cui 3,9 di quota capitale, 2,2di interessi e 621.000 euro di oneri finanziari, a totale carico del Comune di Crema. Un’opera finanziata mediante la formula del leasing in costruendo, oggi già non più praticabile per un Comune come Crema, con i continui vincoli introdotti dalla Corte dei Conti dal 2009 e con il patto di stabilità ed i limiti di indebitamento. Ciò a riprova delle difficoltà e degli equilibrismi di questi anni nel reperire, da parte
dei Comuni, formule e strumenti adeguati di finanziamento di opere pubbliche a fronte del blocco totale dei mutui.
Un canone annuo, quello del leasing, che ammonta a 342mila euro, gravanti sulla parte corrente del Bilancio Comunale, cioè su quella parte delle risorse che finanzia la spesa per i servizi, il personale, le utenze, le manutenzioni, contraendone la capacità. Un costo che si protrarrà per i prossimi venti anni.
Quelli citati sono fatti, non certo opinioni. Possono infastidire, ma questo non fa perdere ai fatti la loro natura evidente.
Tutto ciò premesso, siamo qui per inaugurare un’opera pubblica che certo avrà effetti positivi sulla qualità di vita di migliaia di persone che durante la giornata si spostano lungo questo asse viario.
Non ammettere tale positività sarebbe ingeneroso e scorretto, oltre che infantile. Ma sarebbe soprattutto di parte, un lusso che non possiamo e non vogliamo permetterci, poiché le amministrazioni devono sentire l’obbligo morale, oltre che amministrativo, di garantire con buon senso anche quelle scelte che non condivisero. Questa Amministrazione lo ha fatto lealmente.
L’amministrazione guidata da Bruno Bruttomesso decise di portare avanti questo intervento, pure consapevole di alcune forti criticità, ma convinta che gli elementi di positività avrebbero superato i dubbi e le incertezze del momento.
Le forze dell’allora minoranza, fra le quali anche la sottoscritta, che oggi amministrano la città sostenevano invece che l’intervento ottimale fosse un altro, il prolungamento della gronda Nord e un superamento ferroviario più esterno, meno impattante sulla città e tale da non portare il traffico pesante così a ridosso dell’abitato.
Vi fu una dialettica forte, come si conviene quando un’opera modifica in profondità l’immagine del luogo che abitiamo, ma fu dialettica civile, democratica, rispettosa, condotta con la passione chespesso segna i dibattiti nella nostra città, una dialettica arricchita di argomenti, deduzioni, controdeduzioni e atti amministrativi conseguenti. Un dibattito che allora non trovò un punto di sintesi, ma che fu ugualmente prezioso e che oggi non possiamo rinnegare, per rispetto a tutti coloro che vi si impegnarono con grande passione.
Oggi l’opera è finalmente completata. Forse è giunto il momento di ricercare anche quel punto di sintesi.L’orizzonte nel quale ogni buon amministratore deve misurarsi è la realtà. E’ giusto e sacrosanto coltivare anche qualche sana “visione”, che aiuta a individuare scenari nuovi e soluzioni alternative, ma ogni volta occorrono poi concretezza e realismo, ingredienti indispensabili nelle
nostre famiglie così come nella comunità.
Quello stesso realismo, senso di responsabilità, rispetto per le decisioni assunte
democraticamente e per le risorse già messe in campo, non ci ha consentito, nemmeno per un istante, di considerare alternative una volta insediati. Abbiamo preso in carico l’opera con decisione e ci siamo messi in marcia per favorirne l’ultimazione, operando approfondimenti, apportando modifiche e quegli accorgimenti che si sono resi necessari per favorire il più possibile la fluidità del traffico nonché la funzionalità del manufatto. Per dovere di cronaca aggiungo che il
posizionamento della ciclabile era già progettato ed appaltato così com’è. Ma il progetto ed i lavori sono stati condotti a termine.
Dalle prime ore del nostro insediamento, quindi, quest’opera è diventata anche la nostra opera, di più, l’opera di un’intera comunità, visto che le forze politiche allora in maggioranza insieme a quelle di oggi, rappresentano la quasi totalità dell’elettorato cremasco.
Giusto che qui ci fossero rappresentanti dell’amministrazione che l’ha progettata, sostenuta, approvata ed avviata, e rappresentanti di quella che l’ha presa in carico, condotta a termine e, lasciatemelo dire, che la recepirà nel proprio bilancio.
Per tale ragione, questa stessa inaugurazione origina opinioni drasticamente differenti. Registra tentativi di appropriazione da una certa parte e malcelate sopportazioni da un’altra. Censisce presenze infastidite e assenze egualmente insofferenti. Eppure, di fronte a quest’opera, io dico che siamo costretti, con la responsabilità che deve accompagnare chi amministra la cosa pubblica,
a trovare un punto di incontro, cominciando a esprimere tutto il compiacimento per gli effetti positivi che il sottopasso avrà sulla vita dei cittadini cremaschi, così come del mondo economico e produttivo locale, servito proprio da questo sottopasso.
Non mi resta quindi che ringraziare il dottor Bruno Bruttomesso, cui darò subito la parola, che rappresenta oggi tutti coloro che vollero quest’impresa, così come ringrazio il nostro ing. Galli, pure presente, che ha accompagnato con pazienza, competenza e apprensione tutte le fasi dei lavori, sarà lui stesso a ringraziare poi tutti gli attori che hanno avuto parte nella progettazione e nella realizzazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA