Pensionata sfrattata minaccia
di togliersi la vita con un coltello
I carabinieri la tranquillizzano
Un altro sfratto che poteva finire in tragedia. Dopo la donna marocchina a Rivolta d’Adda, questa volta a minacciare il suicidio è stata una 62enne, invalida, che questa mattina quando l’ufficiale giudiziario ha bussato alla sua porta per mandarla fuori da casa, una casa dell’Aler, non ha retto. Prima ha avuto un malore e poi impugnato un coltello da cucina ha minacciato di togliersi la vita. Solo l’intervento immediato e l’arrivo dei carabinieri hanno evitato il peggio. Per il momento quindi l’anziana resterà nella sua casa, per lo meno fino al prossimo 24 luglio. Nel frattempo saranno cercate soluzioni per garantire un alloggio alle 62enne invalida e già seguita dai servizi sociali. Sul posto anche l’assessore ai Servizi Sociali, Maria Beretta, che da tempo, con la Caritas si sta occupano di questo problema che definisce, una vera e propria emergenza che il comune, così come la Caritas non possono affrontare da soli. Una situazione preoccupante, descritta dall’assessore in occasione dei un confronto con la Caritas. “Da gennaio a marzo abbiamo avuto 15 sfratti e la situazione è destinata a peggiorare. A non riuscire più a pagare gli affitti sono famiglie senza reddito o anziani, che come priorità hanno quella di sfamarsi. Le bollette e gli affitti vengono dopo. Ma se – aveva detto l’assessore – una famiglia rimane senza reddito il comune e neppure altri enti la possono mantenere a lungo, non hanno le risorse necessarie”. Per questo comune e Caritas stanno cercando di creare delle reti in accordo con le banche, le fondazioni, le acli per affrontare la situazione e cercare di affrontare il problema che con il persistere della crisi diventa sempre più preoccupante.
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