Cronaca

San Pantaleone, fiera con polemica
Stand chiusi per protesta
‘Non c’è nessuno, è il deserto’

Stand chiusi per protesta
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Cartello di protesta

Doveva essere una vetrina, un piccolo passo verso la rinascita, il rilancio dell’economia del territorio, Una occasione con la nuova location, nell’area ex Olivetti anziché in centro, per una nuova fiera. Invece, nonostante l’impegno degli organizzatori e l’auspicio di tutte le autorità presenti all’inaugurazione, (il presidente Ettore Moretti, il sindaco Stefania Bonaldi, il presidente della Provincia, Massimiliano Salini, il prefetto Tancredi Bruno di Clarafond, il vescovo monsignor Oscar Cantoni, assessori, forze dell’ordine) la fiera di San Pantaleone è stata, fino ad ora, quasi un deserto.

Poca gente, quasi nessuno, ha visitato in questi due giorni la manifestazione tanto che gli espositori, stanchi, esasperati forse già da una crisi che non risparmia nessuno, non ce l’hanno fatta e al momento dell’arrivo delle autorità una ventina di espositori ha chiuso gli stand.

Gli stand chiusi

“Dopo aver pagato volevamo solo lavorare”. E’ questo il cartello che campeggiava su uno degli stand, chiuso con i commercianti provenienti da tutte le zone del Nord Italia, da Torino, a Bolzano o Firenze. che in questi giorno non hanno visto visitatori. L’incasso massimo? 17 euro a chi è andata bene. “Sappiano che il momento di crisi c’è, ma ci avevano assicurato la presenza di centinaia di visitatori e invece, nessuno”, esordiscono. Fotografie alla mano, ora per ora hanno ripreso l’andamento: strade vuote e affari a picco.

Il tour delle autorità nella fiera

Così hanno atteso il sindaco Stefania Bonaldi e le autorità per esternare tutto il loro malessere: “Siamo venuti qui, abbiamo fatto centinaia di chilometri, abbiamo pagato 520 euro per avere lo spazio per lo stand, perché ci avevano assicurato centinaia di presenza, ma qui non c’è nessuno. Se noi usciamo e non vendiamo ci prendiamo le nostre responsabilità, ma voi prendetevi le vostre. Nessuno sa che qui c’è la fiera, non c’è un cartello, e poi ci sono anche altri eventi in città”, hanno ribadito i commercianti al sindaco Bonaldi, la quale, si è detta dispiaciuta, ma ha assicurato tutto l’impegno degli organizzatori, che in un mese di tempo hanno dovuto organizzare tutta la kermesse.

Nello stand degli artisti

“Ci dispiace, sapevamo di questo rischio, ma vi assicuro che gli organizzatori ci hanno messo tutto il loro impegno, come vi assicuro che la fiera è stata pobblicizzata, sia sulla stampa che in città. Dove si stanno svolgendo gli altri eventi per la festa del patrono ci sono locandine di questa fiera”, ha detto il primo cittadino di Crema, che ha ascoltato le proteste insieme a tutte le autorità intervenute per l’inagurazione dell’evento.

Che nelle speranze di tutti, organizzatori in testa, doveva essere la 18esima fiera, quella della maturità. Ma purtroppo gli eventi legati all’inagibilità degli Stalloni, location storica, e la crisi che non molla, hanno fatto sì che la manifestazione fosse molto meno frequentata degli anni passati. L’augurio degli organizzatori e delle autorità, al momento del taglio del nastro, comunque resta: la speranza che questa fiera e il lavoro unitario della politica e delle istituzioni possano rilanciare il Cremasco.

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