Grillomao vuole occupare la Rai
Beppuzzo Grillomao lo ha giurato in piazza, durante il comizio a Marina di Ragusa.Ha detto:”Noi non andremo in tv,noi la occuperemo”.Ci riuscirà? Nel mirino c’è,soprattutto, la Rai. Farà in tempo? Veltroni sta già sistemando i suoi, idem il Cavaliere. Rischia di arrivare a scodelle lavate.
E’ singolare quanto sta accadendo in questo Paese scappato di mano e sempre più vecchio, lento.Un Paese che “ha perso 25 anni”, come ha detto giorni fa Ignazio Visco il governatore della Banca d’Italia, senza che nessuno di lorisgnori inarcasse le ciglia scosse dallo stupore. Un Paese in fuga dalla realtà dove un giovane su due non trova lavoro, dove i fondi per la Cassa integrazione sono sempre in bilico, dove mezza Italia è in mano ai creditori. E dove i padrini della Patria discettano da mesi sul semipresidenzialismo alla francese (con supercazzola a doppio turno) , le banche non accelerano sul credito, le imprese non investono, la Cgil vede nero (“ci vorranno 63 anni per ritrovare i posti di lavoro persi con la crisi”). Ed anziché affrontare di petto la questione come ha suggerito pure Napolitano (“Vigilerò sui partiti perché non siano inconcludenti”) si perdono in sterili polemiche sui giornali amici ed accomodanti.
Epperò la Rai è la Rai. Uòlter Veltroni, zitto zitto, ha incassato Gerardo Greco al Giornale Radio; il Pdl vuole in sella al TG2 Susanna Petruni ed al Tg1 il senatore Minzolini . Tre romani doc :Gerardo è stato una vita a New York occupandosi anche di Cuba; Susanna detta la “farfallina” , fedelissima del Cav, è una “potenza”; al suo matrimonio i big c’erano tutti, da Alemanno a Berlusconi, da Gasparri a Casini. Il “Minzo” è diventato senatore il 15 marzo ma scalpita per tornare in video avendo diretto la Portaerei (2009-2011) lasciando pure un segno con vigorosi editoriali. Ma non è facile. Rai 1,Rai 2 e Rai 3 – come dice Grillo – sono occupate dai partiti. E ciò non è certo una notizia e nemmeno una novità. Il vero scandalo, ha scritto il comico-guru, è “che questo non dà più scandalo. Si dà ormai per scontato che plotoni di addetti stampa raccontino le balle dei partiti senza vergogna pagati dal canone, dalla pubblicità, dalle tasse”. La Rai è pure un pozzo senza fondo, nel 2012 ha perso 200 milioni di euro. E’ così da anni. Fino a quando?
Grillomao sa benissimo che la Rai è pure un percorso di guerra fin dal primo giorno in cui l’Azienda è nata (10 aprile 1954). Il primo presidente,Cristiano Ridomi, è stato nominato alle 10 e dimissionato alle 17; non piaceva al compagno Togliatti perché Ridomi era stato amico di Galeazzo Ciano, genero di Mussolini. Mauro Bubbico chiamava l’azienda “er latifondo democristiano”.Negli anni dell’Ulivo, quando alla Rai imperava Veltroni, i frequenti cambi di dirigenza venivano chiamati “giri di Walter” e i direttori di testate, alla nomina, passavano a genuflettere alle Botteghe oscure prima di salire in trono.
Negli ultimi 15 anni anche i direttori generali sono saltati come scaloppine in padella:Prodi è passato “en danseuse” da Celli a Cappon, Berlusconi ne ha cambiati cinque (Saccà,Cattaneo,Meocci,Masi,Lei). Topolino Amato per l’informazione aveva puntato tutto su Gal Lerner ma il “missionario fazioso” – che ama difendere gli ultimi e volare in elicottero con i primi, come De Benedetti, – ha fatto il direttore del TG1 solo per cento giorni;poi hanno richiamato l’Albino di Mantova è tutto, per un po’, è filato liscio.
Grillo è impegnato a risalire la china. Il suo M5S è uscito indebolito dalla ultime Amministrative.Certo anche Pd e Pdl hanno lasciato sul campo un sacco di voti; per l’esattezza295 mila i primi, 160 mila i secondi. Ma Grillo sta fiutando l’aria che tira, sente odor di diaspora, il grido “vaffa” non galvanizza più come un tempo. Allora, dopo la sbronza internettiana, meglio un oplà strategico e tuffarsi tra le braccia della vecchia e cara tv generalista. Ma occorrono proposte. Partendo dagli esclusi.Cioè dai giovani, i più esclusi di tutti. Sennò è solo cabaret.
Enrico Pirondini
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