Cronaca

Carovana Antimafie,
alla scoperta della cooperativa
Rita Atria con Libera

Nella foto, Rita Atria, alla quale è dedicata la cooperativa

“Dalla confisca al riutilizzo sociale dei terreni del boss: alla scoperta della Cooperativa Rita Atria”. Questo il tema dell’incontro organizzato per domani, 16 maggio, al museo civico della associazioni “Verso il presidio di Libera a Crema e Cremasco” e  “Comitato Soci Coop di Crema” in occasione del  passaggio della

Carovana Antimafie 2013. “Occorre spezzare il legame esistente tra il bene ed i gruppi mafiosi, per intaccare il potere economico delle mafie e marcare il confine tra l’economia legale e quella illegale”. Era di questo avviso Pio La Torre, fautore della omonima legge (cd.‘Rognoni- La Torre’, al secolo la 109 del 1996). Il deputato del PCI non fece nemmeno in tempo a vedere approvata la sua ‘creatura’: la mafia lo uccise prima.  Colpire i beni accumulati in modo illecito è il punto di partenza per incrinare il potere dei mafiosi. La legge del 1996 prevede il riutilizzo a scopi sociali degli immobili e delle aziende confiscate alla criminalità organizzata: una strada nient’affatto facile da perseguire, posto che il 70% degli immobili confiscati riporta criticità che ne impediscono l’immediato riutilizzo, ed il cui superamento richiede anzitutto una costante attenzione dei governi.

Tuttavia è quella giusta, e lo dimostrano le tante cooperative che si sono fatte carico, negli ultimi anni, della gestione di questi beni: la lotta alla criminalità organizzata passa per il riscatto etico e sociale della collettività, per la costruzione di un’economia alternativa, per la creazione di lavoro.

Una di queste cooperative si occupa dei terreni confiscati alle famiglie mafiose del boss latitante Matteo Messina Denaro nei Comuni di Castelvetrano, Paceco e Partanna e appunto di una giovane e coraggiosa partannese porta il nome: Rita Atria, la testimone di giustizia che divenne la settima vittima della strage di Via D’Amelio.

Ospiti dell’incontro  Maria Teresa Nardozza e Salvatore Inguì, referenti del coordinamento di Libera rispettivamente di Castelvetrano e Trapani, nonchè responsabili della cooperativa.   L’incontro con una cooperativa che porta il suo nome tende un filo rosso nel cammino verso il presidio di Libera nel cremasco: quello del coraggio di scegliere da che parte stare.

Ricca è la rete di organizzazioni promotrici: Libera-coordinamento provinciale Cremona, Coop Lombardia e coordinamento “Verso il presidio di Libera nel cremasco” (Arci Comitato territoriale Cremona, Coop Lombardia-comitato soci di Crema , Caffè politico, Centro Giovanile San Luigi, comitato Soci Coop di Crema, coop. La Siembra, GAS sul Serio, GIT di Banca Etica, Ipsia Cremona onlus, Legambiente Alto Cremasco).

L’iniziativa gode anche del patrocinio dei Comuni di Bagnolo Cremasco, Pandino e Crema con la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Crema.

Il Cremasco saluta con questo incontro l’arrivo della Carovana Antimafie, in viaggio in questi giorni nei territori della Provincia di Cremona, e che ha già fatto  tappa nel Cremasco il 12 maggio.

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