Bilancio, Movimento 5 Stelle:
“Errore non alzare le tariffe”
Bilancio, il Movimento 5 Stelle da una parte plaude, dall’altra ‘bacchetta’. Non piace infatti al Movimento 5 Stelle cremasco il fatto che la giunta abbia deciso di non innalzare le tariffe. “Potrebbe essere un errore – affermano i membri del Movimento – In tempi come questi dove la cura della città lascia a desiderare, e dove l’emergenza sociale si fa così pressante, è giusto che una amministrazione faccia delle scelte, decida quali servizi (diretti o indiretti) siano indispensabili e quali no, e agisca di conseguenza”.
D’accordo invece sulla decisione di innalzare l’Imu al 10,6 per mille per le sale slot, ma rilancia l’idea già espressa da Rifondazione Comunista nelle scorse ore: quella di innalzarla anche alle case sfitte, a quelle invendute e alla aree dismesse. “Il MoVimento 5 Stelle – commentano – accoglie con piacere l’iniziativa dell’amministrazione di alzare l’ Imu sulle sale slot, approvando di fatto, anticipatamente rispetto al consiglio, uno dei punti della nostra mozione depositata il gennaio scorso. Ovviamente questo deve essere visto come un sistema di lotta contro il proliferare delle sale slot e non come certa fonte di guadagno per le casse comunali, sopratutto una volta che il comune di Crema ha stipulato il Manifesto dei Sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo”. Una stangata che potrebbe essere ridotta se le slot presenti nel locale fossero ridotte del 50% rispetto al limite massimo di lette o rispetto a quelle presenti nel locale.
“Crediamo inoltre che una rigida percentuale Imu possa essere applicata anche per quelle abitazioni sfitte o invendute che ad oggi sono più di un migliaio in città. L’obiettivo è quello di abbattere i prezzi degli immobili al cittadino. O anche per le aree dismesse, dopo un periodo di tempo comprovato”, sottolinea il Movimento rappresentato in consiglio da Alessandro Boldi e Christian Di Feo.
D’accordo anche sulla salvaguardia delle fasce deboli per quanto riguarda l’Irpef, ma con una proposta in più rispetto all’esenzione per i redditi fino a 15mila euro pensata dalla maggioranza.
“Approviamo le azioni sull’Irpef per le fasce di basso reddito ma ci riserviamo dei dubbi sul monoscaglione che colpisce tutti i redditi al di sopra dei 15mila euro, oggetto di studio e proposta del nostro gruppo Bilancio. Sarebbe opportuno, quantomeno per una questione di “correttezza sociale”, pensare ad una maggiore scaglionatura delle addizionali Irpef che tenga conto delle fasce di reddito e risponda al concetto “chi ha di più dia di più””.
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