Acqua, nel Cremasco aumenti del 100%
Denuncia della Sinistra: “Pagato anche
il 7% non dovuto, restituitelo”
Parola d’ordine: acqua pubblica. Una petizione e un ordine del giorno pronti per chiedere il rispetto degli esiti referendari del giugno del 2011. Nel giorno in cui il consiglio provinciale di Cremona rinviava il voto sulle linee guida dell’Ufficio d’Ambito, mancanti dell’indicazione sul modello gestionale, a Crema la Federazione della Sinistra presentava un ordine del giorno e una petizione per intervenire anche sulle tariffe.
Il tema torna quindi d’attualità, perché da un lato il presidente Massimiliano Salini è incalzato dalla Lega Nord, dalle minoranze e dai comitati decisi più che mai a riaffermare la gestione partecipata direttamente e solo da comuni ed enti locali del territorio, dall’altra è pronta la petizione che chiede l’abolizione del 7% di remunerazione del capitale della bolletta dei cittadini. E della restituzione di quanto non dovuto pagato fino ad ora. E a tutto ciò si aggiunge anche un’altra questione sottolineata da Mario Lottaroli e Piergiuseppe Bettenzoli: dal 2008 ad oggi nel Cremasco l’acqua è cresciuta praticamente del 100% da o,64 centesimi al metro cubo fino agli attuali 1,27 euro.
“Il Consiglio di Amministrazione dell’autorità di Ambito della Provincia di Cremona, condizionato pesantemente dal Presidente dell’Amministrazione Provinciale Massimiliano Salini, ha dimostrato in più occasioni di non avere alcun rispetto per il voto espresso dai cittadini in occasione dei referendum dell’12 e 13 giugno 2011. Infatti, sia il Presidente della Provincia, sia il CDA d’Ambito, hanno a più riprese tentato di privatizzare il servizio idrico; inoltre, l’autorità d’Ambito non ha ancora provveduto ad adeguare le tariffe abolendo la percentuale del 7% di remunerazione del Capitale, come sancito dall’esito referendario e riconosciuto da un pronunciamento della Corte Costituzionale. Contro il tentativo di affossamento della volontà popolare ed il mantenimento in tariffa della remunerazione del capitale la Federconsumatori ed il Forum Italiano per l’acqua hanno presentato ricorso al Tar della Lombardia”.
Queste le ragioni che hanno portato alla petizione e all’ordine del giorno nel quale si chiede al sindaco di attivarsi affinché nella nostra città l’Ufficio d’Ambito Provinciale di Cremona, Scs Gestioni e Padania Acque restituiscano ai cittadini cremaschi gli importi corrispondenti alla remunerazione del capitale investito compresi in bolletta, ma non dovuti.
La raccolta firme per la petizione partirà sabato dalle 9,30 alle 12 al mercato e proseguirà anche nei comuni cremaschi.
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