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Con l’approvazione del Regolamento Edilizio, il Comune di Crema si pone nell’ottica di migliorare l’efficienza energetica degli edifici, alla luce dell’entrata in vigore della Direttiva Europea 2010/31/UE sull’efficienza energetica degli edifici, dove tutti gli Stati Membri sono stati chiamati a fissare i requisiti minimi di rendimento energetico degli edifici e dei componenti edilizi, per arrivare a stilare una metodologia di riferimento in grado di mettere in evidenza il rapporto costi-benefici degli interventi. Per noi che da anni ci impegniamo in soluzioni per uscire dalla crisi economica, sociale ed ambientale, che necessitano l’avvio di una riconversione ecologica dell’economia, realizzando una riforma etica della finanza con una nuova fase basata sulla Green Economy, questo ci pone nella direzione giusta. La decisione di non prevedere l’istituzione della commissione edilizia, organo prettamente consultivo, pensando invece di modificare la composizione della Commissione per il paesaggio, avrà il suo valore aggiunto nelle competenze che ci auguriamo ricoprano gli esperti tecnici e dell’ambiente. Un settore decisivo sul quale concentrare l’azione riguarda proprio l’edilizia dove molta parte del nostro patrimonio edilizio presenta infatti caratteristiche termofisiche molto scadenti : la metà delle case consuma mediamente il triplo rispetto alle nuove costruite in modo efficiente. Conosciamo le tecnologie e le soluzioni per intervenire, vi sono le convenienze economiche, ma l’accesso al credito è difficile e il quadro normativo è incerto. Le detrazioni fiscali del 55% per la riqualificazione energetica nell’edilizia hanno registrato risultati interessanti, ma limitati alla sostituzione di infissi, alle caldaie e al solare termico. Gli interventi di coibentazione dell’involucro esterno sono stati praticamente assenti. Le incentivazioni inoltre hanno riguardato solo il patrimonio edilizio privato dove nel 2010 sono stati effettuati 406mila interventi, con 4,6 miliardi di euro di investimenti. Pertanto fare un salto di qualità per soluzioni nuove ampliando la platea dei soggetti fruitori, estendendo la riqualificazione agli interi edifici e superando la barriera degli investimenti iniziali attingendo al capitale privato, questo risulta possibile. Lo stesso voto nella passata amministrazione all’approvazione del PGT, risultava coerente con l’evoluzione di una città che non può più attendere ulteriori rinvii, per l’ambiente, per il lavoro e per una prospettiva sostenibile. Puntare sulla bioedilizia è il futuro, come avviene in tutta europa, dove si crea un cerchio virtuoso tra tecnologia – ricerca, imprese, sociale e ambiente. Chi non ha ancora capito l’importanza di tutto questo sarà destinato al fallimento e alla chiusura di attività lavorative, confermando quel qualunquismo che mischiato all’ignoranza, la dice lunga sull’incapacità di intuire i cambiamenti e di governarli.
Gianemilio Ardigò
Verdi – european green party – Crema