Si fa una moschea?
No sarà una musalla
Ma la Lega non è convinta
Non una moschea, non un centro culturale, ma una musalla. In pratica una sala di preghiera, non una moschea e neppure un centro culturale con scuole coraniche, ma solo un luogo dove i musulmani di Crema potranno pregare. Questa la spiegazione del sindaco Stefania Bonaldi alla richiesta del consigliere della Lega Nord, Alberto Torazzi che con una interpellanza voleva capire quale era l’effettiva richiesta della comunità islamica, e i motivi che hanno portato allo sfratto da via Mazzini. Il primo cittadino ha spiegato che lo sfratto è arrivato perchè il proprietario voleva tornare in possesso dell’appartamento, e non per altri motivi, rispodendo al mittente l’accusa di aver fatto un accordo pre-elettorale con la comunità islamica. “Non è nel mio stile fare accordi elettorali”, ha specificato il sindaco, ricordano che l’amministrazione sta prendendo il considerazione tutte le problematiche emerse e sollevate dai cittadini, e sta studiando gli effetti che altre realtà simili presenti in Lombardia, sei delle quali in provincia di Cremona, causano alla vivibilità della zona. “Si sono studiate situazioni simili e in nessuno dei casi è stato rilevato del pericolo”, ha detto. Insoddisfatto della risposta il consigliere del Carroccio. “Il sindaco ci racconta ora della musalla, dice che c’è stata confusione sul nome, ma la maggioranza ci deve dire quello che vuole fare. Dite che fate la moschea, dire musalla è una presa in giro per i cittadini”, ha detto Torazzi chiedendo di nuovo che si faccia un referendum e si interpellino i cittadini. “Ovunque sorgerà la gente si troverà in un ghetto, chi ha comprato una casa se la vedrà svalutare”, ha aggiunto.
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