Emergenza sfratti, nell’ultimo
anno colpite 180 famiglie
Lottaroli: “Vorremmo fare di più”
Il lavoro che non c’è più, la povertà che avanza e molte famiglie non riescono più a pagare le bollette, l’affitto, le spese di tutti i giorni. Un allarme che ormai viene lanciato ogni giorno anche in città. Le aziende che chiudono si moltiplicano, i lavoratori in cassa integrazione altrettanto, e così, capita che parecchie famiglie che fino ad ora erano riuscite a far fronte alle spese si trovino in gravi difficoltà. E purtroppo a volte, molto spesso in questi ultimi periodi, il non pagare per tempo l’affitto si traduce col tempo in uno sfratto.
Sono stati 180 gli sfratti sul territorio cremasco lo scorso anno dei quali circa 40 in città. Quaranta effettivi su circa 90 intimanti. A illustrare la tragica realtà è il consigliere delegato alla casa Mario Lottaroli. “Questo è un serio problema, i dati sono reali e se fino ad un anno e mezzo fa ad essere sfrattate erano soprattutto famiglie straniere, immigrati che avevano perso il lavoro ora il problema coinvolge sempre più italiani. E – sottolinea Lottaroli – non si tratta di persone che hanno avuto una vita travagliata, ma di gente che ha sempre lavorato e pagato l’affitto, e che ora per via della crisi non riesce più a farvi fronte. Stiamo passando dalla povertà alla miseria, cioè a quella condizione a cui non si riesca a far fronte ai problemi primari”.
Come state affrontando questo problema?
“Purtroppo è un problema di difficile soluzione, gli appartamenti di proprietà del comune sono circa 500 (539 per la precisione) e le famiglie che ne fanno richiesta molte di più. Abbiamo sollecitato l’Aler a sistemare il prima possibile quegli appartamenti che hanno bisogno di manutenzione perché possano essere riaffittati anche se non bastano comunque. E di certo non possiamo così facilmente implementare il patrimonio edilizio del comune. La soluzione che stiamo cercando di portare avanti è quella di fare da intermediari tra le famiglie che cercano la casa e i proprietari di appartamenti, ma non è una cosa facile. Spesso i proprietari sono restii ad affittare senza sicurezze”.
Da anni esiste infatti un progetto denominato “Casa Vuoi” che ha questo scopo, ma che stenta a decollare. “Intorno al tavolo ci sono l’amministrazione, i sindacati, i proprietari di appartamenti, insomma tutti i soggetti coinvolti ma il progetto purtroppo fa fatica ad andare avanti. Troppi problemi anche se il comune si fa garante per la salvaguardia del patrimonio e per un rilascio in tempi ragionevoli. Vorremmo fare molto di più ma la situazione è complicata”.
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