Anche Malvezzi (Pdl)
risponde a Bonaldi:
“Pronto a collaborare”

Carlo Malvezzi (Foto Sessa)

Dopo le risposte di Franco Bordo, candidato alla Camera per Sinistra ecologia e liberta e di Andrea Mazziotti di Celso, capolista alla Camera per la circoscrizione Lombardia 3 per la lista Scelta civica di Mario Monti, ecco intervenire Carlo Malvezzi, candidato alla Regione Lombardia per il Pdl. Anche Malvezzi risponde alla lettera che il sindaco di Crema, Stefania Bonaldi, ha inviato a tutti i candidati per chiedere di porre atttenzione ad alcune tematiche fondamentali per il territorio. In particolar modo occupazione e sviluppo. E proprio su questi temi si concentra la risposta del vicesindaco di Cremona, oltre che sulle questioni del pendolorasmo, del tribunale di Crema e sulle ricchezze artistiche e culturali di Crema e del Cremasco.

Scrive Malvezzi: “La sfida delle prossime Regionali mi chiama in causa come candidato pronto a tutelare gli interessi di tutta la provincia di Cremona. Raccolgo dunque volentieri l’invito di Stefania Bonaldi, sindaco di Crema, a lavorare, qualora eletto, in una cornice di collaborazione istituzionale che superi gli schieramenti di partito.

Occupazione e sviluppo saranno i fronti del mio maggior impegno. Per battere la crisi serve capacità di riqualificare e ricollocare i lavoratori espulsi dal mercato con una formazione mirata alle reali esigenze delle imprese, garantendo ai giovani misure volte ad acquisire competenze ed esperienza diretta nelle aziende. L’apprendistato è una strada su cui investire molto, così come la formazione. Il cremasco vanta peculiarità produttive (cosmesi, meccanica, casearia) che sempre più andranno collegate sia con la formazione curriculare che con quella extrascolastica.

Non c’è occupazione senza sviluppo. Sostenere le imprese significa ridurne il carico fiscale e burocratico, dotarle di risorse per l’internazionalizzazione dei prodotti e aiutarle ad introdurre misure di welfare aziendale e conciliazione famiglia-lavoro per i propri dipendenti. Il capitolo innovazione, poi, è fondamentale. In questo campo, la sinergia tra il polo universitario di Crema e la rete delle imprese cremasche incentiverebbe la competitività di queste ultime.

Serve lavorare per una maggior infrastrutturazione verso i centri meta del pendolarismo cremasco, in particolare Lodi e Milano. Senza dimenticare che spostamenti più rapidi e semplici rendono anche più attraente il territorio. Per questo mi auguro un sempre più celere avvio della Brebemi, con l’attivazione del casello presso Romano di Lombardia, oltre che lo sviluppo della Paullese e dell’asse Lodi-Crema.

Il nodo relativo a caserme e sede del tribunale a Crema va affrontato con responsabilità. In un contesto di ottimizzazione delle risorse dobbiamo conciliare il mantenimento dei servizi realmente utili al territorio con un lavoro di riorganizzazione finalizzato al risparmio. Non possiamo né ostinarci in un arroccamento sordo, né abbandonare certi presidi senza dotarci di servizi alternativi. Bando, dunque, ai facili slogan: occorre un lavoro fatto di dialogo e approfondimento.

Da ultimo, Crema e il Cremasco sono terre di ricca tradizione artistico-culturale, con un patrimonio ambientale di gran pregio. Tuttavia, la crescita di questo settore – che annovera punti di attrazione quali il Museo civico di Crema, il borgo medievale di Soncino, il castello visconteo di Pandino, le oasi naturali del fiume Serio solo per citarne alcuni – soffre la mancanza di adeguate strutture ricettive a supporto. Anche qui, la politica dovrà fungere da stimolo perché cresca una cultura imprenditoriale a vocazione turistica al fianco di reti infrastrutturali agevoli ed efficaci.

Conosco bene il sacrificio che fanno oggi gli amministratori, essendo anch’io tra questi. Chi mi conosce sa che per affrontare i problemi parto da una fattiva collaborazione tra quanti amano la propria terra e la propria gente. Lo farò, se possibile di più, anche una volta eletto”.