Bilancio, imposte
più alte, Agazzi:
“Era tutto prevedibile”
L’ipotesi di un aumento della pressione fiscale e tributaria ventilata dall’assessore al Bilancio, Morena Saltini, sta scatenando una serie di polemiche. Prima era stata le Lega Nord, ora è Antonio Agazzi a puntare il dito contro il sindaco Stefania Bonaldi e la sua giunta rei di aver tanto promesso in campagna elettorale, per poi capire, secondo Agazzi, di non poter portare a termine nulla per mancanza di risorse.
“Era tutto prevedibile”, esordisce Agazzi, che prosegue: “La Bonaldi, in campagna elettorale, ha fatto molta demagogia e adesso i nodi vengono al pettine. E’ la fine delle bugie raccontate, dei silenzi eloquenti, delle cose non dette ai cittadini-elettori. Invano tentai di stanarla sul tema tributario e fiscale: Stefania Bonaldi evitava accuratamente il confronto sulla questione. Adesso deve governare ed è costretta ad abbandonare le frasi di propaganda”.
Tre le possibili strade che il sindaco e la giunta potrebbero prendere secondo Agazzi: “O taglieranno le spese e metteranno a repentaglio quantità e qualità dei servizi, oppure incrementeranno la pressione fiscale e tributaria. La terza via sarebbe tagliare gli sprechi”.
E a questo proposito Agazzi torna su un altro argomento a lui caro: le società partecipate. Agazzi ricorda che il sindaco in campagna elettorale avrebbe individuato nei “risparmi, conseguiti attraverso la riorganizzazione dell’universo Partecipate, la modalità per sostenere anche la cultura. Riorganizzazione rispetto alla quale non cesserò mai di sottolineare la distanza impressionante fra quanto dichiarato in campagna elettorale e quanto realizzato, a oggi. E se l’Officina della Bonaldi produceva quotidianamente proposte allettanti, attorno alle quali costruire il consenso, senza mai precisare con quali risorse sarebbero state attuate, oggi tutto è più chiaro: la verità è che i soldi non c’erano allora e men che meno ci sono adesso. Ha fatto credere che con lei la situazione sarebbe migliorata, rispetto all’amministrazione Bruttomesso. Invece, siccome il quadro economico-finanziario in cui gli Enti Locali in generale e, specificatamente, il comune di Crema si trovano a operare, era e continua a essere critico i cremaschi oggi sono costretti a scoprire il regalo in arrivo”. Cioè l’aumento delle imposte.
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