Cronaca

Pianalto di Melotta: la Provincia
vuole cambiare i confini,
Legambiente pronta alla guerra

Tutela del Pianalto di Melotta, Legambiente Altocremasco di nuovo sul piede di guerra. La richiesta da parte del cavatore e dei tre comuni interessati: Ticengo, Soncino e Casaletto di Sopra di rivedere il perimetro di salvaguardia del Pianalto, geosito tutelato, mette in allarme gli ambientalisti. Già da qualche anno la battaglia per impedire che fosse concesso di cavare nell’area denominata Pianalto della Melotta di Romanengo aveva visto contrapporsi ambientalisti, cittadini e amministrazioni, tra le quali quella di Romanengo, alla Provincia di Cremona e ai tre comuni favorevoli. Alla fine quest’ultimi l’avevano “scampata” ottenendo il permesso di cavare inserito nel Piano Cave provinciale in scadenza quest’anno.

E proprio l’avvicinarsi della scadenza e di conseguenza dell’elaborazione del nuovo Piano Cave provinciale ha portato i tre comuni e il cavatore a chiedere una revisione del perimetro per continuare l’escavazione nel territorio ricco di argilla. Ricorda Legambiente che il “Pianalto di Romanengo-Melotta è sistematicamente individuato, descritto e illustrato nella letteratura scientifica da oltre un secolo, perimetrato da Regione Lombardia nella “Carta Geologica e inserito nel Piano Paesaggistico Regionale della Lombardia, come “geosito”.  In Particolare nel primo gruppo di 264 Geositi, ritenuti di rilevanza Regionale, Regione Lombardia ha individuato il Geosito Pianalto della Melotta tra 10 geositi rappresentativi delle diverse tipologie individuate dai criteri regionali e della “geodiversità” lombarda”. Un vincolo questo che impedisce, o meglio dovrebbe impedire di cavare. Ma così non è andata ed ora pare proprio che la Provincia sia intenzionata a concedere una riperimetrazione. Almeno stando a quanto riferiscono i rappresentati di Legambiente.

Con un protocollo d’intesa tra i tre comuni e la Provincia, si sarebbe dato avvio alla procedure per  “ridefinire i confini dell’area di divieto stabilita dal Ptcp, in quanto manifesta volontà del territorio (3 comuni) di revisionare il sistema dei vincoli non più ineliminabili” “Non solo,  – prosegue Legambiente – ma dato che questa previsione recepita nel Piano di Modifica del Piano Provinciale Cave, è destinata a non produrre subito effetti estrattivi, non si ritiene, da parte della Provincia di Cremona, settore agricoltura e ambiente, sia nemmeno necessaria alcuna modifica del Rapporto ambientale di Valutazione Ambientale Strategica. E comunque i Comuni firmatari avranno dal cavatore strade asfaltate, piste ciclabili, rotonde e quant’altro”.

A riprova delle intenzioni della Provincia, Legambiente fa notare che l’ente avrebbe conferito per 10mila e 500 euro un incarico ad un geologo pavese per elaborare un progetto di riperimetrazione dei geositi della provincia di Cremona. E Legambiente è pronta a dare battaglia.

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