Politica

Primarie: centrosinistra
di nuovo alle urne,
gli appelli dei candidati

Nella foto: Abbate, Pizzetti, Manfredini, Magnoli e Fontana

Una sfilza di chiamate alle urne: le primarie per il leader della coalizione, poi quella per la guida della Regione ed ora quella per i parlamentari della nostra provincia. Non c’è dubbio, se il Pd doveva dimostrare di esserci, lo ha fatto bene anche nella nostra zona. Qualcuno dice anche esagerando con un’abbuffata di primarie. Il partito è comunque vivo, la base e i volontari sono stati mobilitati per un mese e mezzo. Alle elezioni per il premier i votanti sono stati più di quindicimila. E ora tocca alle primarie per la scelta dei parlamentari.  Cinque candidati in tutto. Come funziona? Il nome va scritto sulla scheda, se ne possono indicare due (maschio e femmina), se per sbaglio se ne indicano di più valgono i primi due indicati (maschio e femmina), costa 2 euro. Si vota sabato 29 dicembre dalle 8 alle 21. In serata si conosceranno già i risultati. Quello che ormai è consolidato come novità nella politica italiana è il dispiegamento della base. Come funziona il voto per le primarie dei parlamentari? Il nome va scritto sulla scheda, se ne possono indicare due (maschio e femmina), se per sbaglio se ne indicano di più valgono i primi due indicati (maschio e femmina), costa 2 euro. Si vota sabato 29 dicembre dalle 8 alle 21.

I cinque candidati della provincia di Cremona sono tre donne (Annamaria AbbateAlessia ManfrediniCinzia Fontana) e due uomini (Luciano PizzettiTitta Magnoli).

Ecco l’invito al voto dei candidati agli elettori del centrosinistra.

Luciano Pizzetti, parlamentare uscente: “Il ricorso alle primarie è un modo democratico e moderno di selezionare la classe dirigente. Per questa ragione, tra le molte proposte di legge da me presentate in questi cinque anni di vita parlamentare, ho concorso ad elaborare due progetti di legge per obbligare i partiti ad utilizzare le primarie nella scelta delle candidature e per introdurre il limite dei tre mandati parlamentari.  La prossima legislatura sarà particolarmente difficile e complessa. Il Parlamento sarà chiamato a decisioni e scelte di grande rilievo  E’ importante che chi sarà chiamato a svolgere quel compito lo faccia con competenza, impegno, responsabilità.  C’è un Paese da ricostruire, c’è un’economia da far ripartire, c’è il lavoro da far crescere, c’è uno stato sociale da salvaguardare, ma c’è anche un territorio, il nostro, da rappresentare e a cui dare voce a Roma.  Ritengo doveroso dare conto, seppur in modo succinto, del lavoro svolto in questi cinque anni intensi. Ho svolto il mio ruolo di parlamentare con dedizione e serietà, acquisendo stima e considerazione in sede sia nazionale che locale. Pur al primo mandato, mi è stato chiesto di assumere il ruolo di capogruppo alla Commissione Bicamerale per le Questioni Regionali e di far parte del Comitato Direttivo del Gruppo parlamentare. Non sono un opportunista della politica, dico sempre come la penso, in modo trasparente e anche a costo dell’impopolarità, se serve, perché credo che chi ha ruoli pubblici non debba cercare il facile consenso ma debba, al contrario, essere fino in fondo responsabile del bene delle comunità che deve rappresentare. Ho fatto il Deputato ancorandomi alle riforme necessarie al Paese. Quelle riforme che tutti reclamano ma che si è restii a praticare. A Roma mi sono occupato di tante tematiche relative al nostro territorio. Su ogni questione che i cittadini, i sindaci, i sindacati, le associazioni, le imprese mi hanno sottoposto mi sono dato da fare per trovare risposte e soluzioni. Sul piano nazionale ho seguito in modo particolare e diretto tutte le norme sul Federalismo e quelle riguardanti le politiche di Regioni ed Enti Locali.Ho partecipato al 96% delle sedute d’Aula e al 98% di quelle di Commissione, le scarsissime assenze sono tutte certificate da atti ufficiali.  Ho 53 anni, mi ripresento per il secondo e ultimo mandato.  Con la convinzione di avere svolto un buon lavoro, con dedizione, correttezza e competenza.  Consapevole che la politica occorre cambiarla e che il mio contributo continuerà ad essere in questa direzione. Con responsabilità. Così come è stato sin qui, passando per la stagione dell’Ulivo e sollecitando sempre nuove persone ad assumere compiti di direzione. Rispettando rigorosamente la regola non scritta dei due mandati in ogni incarico che ho avuto l’onere e l’onore di esercitare. Non chiacchierando di rinnovamento ma costruendolo”.

Titta Magnoli“A Cremona si vota solo il 29 dicembre: può votare chi lo ha già fatto per le elezioni “Italia Bene Comune” (quelle Bersani/Renzi, per capirci) e chi è iscritto al Partito Democratico. Ho deciso di candidarmi raccogliendo lo spirito con cui sono state volute da Pierluigi Bersani queste primarie, cioè, per provare a cambiare e rinnovare la politica italiana e mettermi alla prova come stanno facendo tante persone della mia generazione in tutta Italia. Il fatto di non essere riusciti a modificare il “Porcellum” è infatti una delle colpe della legislatura che si è appena conclusa: il Pd ha comunque avuto il coraggio di superare le liste bloccate con questa competizione che deve essere aperta. Credo che la prossima si prefiguri come una legislatura Costituente, nella quale ci sarà bisogno dell’apporto di tante competenze e di tutte le risorse di cui il paese dispone. In politica mi sono occupato di economia e credo che il prossimo Governo avrà ancora molto da fare in questo ambito, Soprattutto per conciliare crescita e solidarietà sociale. Cosa che nessuno finora è riuscito a fare compiutamente.  Una nuova idea di Stato, di economia e di giustizia sociale può nascere solo da nuove persone impegnate in politica. Credo sia il momento per la mia generazione di uscire dall’ombra e di mettersi al lavoro per il futuro di tutti, dimostrando di avere coraggio. A livello nazionale, come a livello locale. Se sei residente in provincia di Cremona e puoi votare ti chiedo quindi di scrivere MAGNOLI sulla scheda. Puoi esprimere anche un’altra preferenza per una delle tre donne in lista. Ti invito a farlo per dare un senso compiuto a queste primarie”.

Cinzia Fontana, senatore uscente: “Così, ho deciso di candidarmi. Perché credo, molto semplicemente, di aver fatto il mio dovere. Con onestà, serietà, trasparenza, con la passione e la sobrietà che mi contraddistinguono, con un lavoro di studio sempre attento e assiduo sui diversi temi, cercando di dare voce alla mia visione di una politica inclusiva che si prende cura del benessere degli altri. Mi candido perché da sempre credo sia importante fare politica in modo pulito, limpido, competente, dignitoso, aperto all’ascolto e al dialogo, al servizio del bene di tutti. Non solo ci credo, l’ho anche costantemente praticato. E vorrei mettere a disposizione nei prossimi anni – che saranno quelli della ricostruzione economica, morale e civica del Paese – l’esperienza e le competenze acquisite sul campo. Mi candido, infine, perché il legame con il territorio è stato e continuerà ad essere la bussola del mio agire. E vorrei avere l’onore di poterlo rappresentare ancora, soprattutto per poter continuare un lavoro svolto con tanta passione, entusiasmo e responsabilità. Per questo, vi chiedo di SOSTENERMI, scrivendo FONTANA sulla scheda”.

Alessia Manfredini” Parte dai social network (Twitter e Facebook) la mia corsa verso le primarie per la scelta dei parlamentari. Un tweet  semplice : primarie parlamentari, partecipazione, rinnovamento e coraggio, io ci sono, e tu? La politica richiede, oggi più che mai, coraggio, responsabilità e libertà di scelta. Ho partecipato con entusiasmo alla campagna delle primarie per la scelta del candidato premier e da tempo ho posto, anche a Cremona , la questione del rinnovamento e di un nuovo modo di fare politica. Le primarie per la scelta dei parlamentari – specie con questa legge elettorale – sono un momento fondamentale del processo di cambiamento che vogliamo realizzare. Quindi è giusto che chi su questi temi si è battuto a fondo, si assuma oggi le proprie responsabilità e si metta in gioco. Alle elezioni abbiamo un candidato premier che si chiama Pier Luigi Bersani e con lui dobbiamo vincere le elezioni e governare bene l’Italia. Il 29  siamo chiamati a scegliere le persone più adatte per rappresentare questa proposta nel prossimo Parlamento. Ci vogliono nuove persone competenti e responsabili  che avviano una nuova stagione politica. In questi anni chi ha avuto modo di conoscere il mio lavoro in consiglio comunale a Cremona sa che per me fare politica significa essere in prima linea su temi concreti, come la tutela dell’ambiente e del territorio o la questione dei trasporti .  Ho deciso di candidarmi per offrire la più ampia partecipazione, garantire il rinnovamento della politica e portare avanti le istanze della mia generazione  che fa sempre più fatica ad essere rappresentata. Le primarie per la scelta dei parlamentari, da me sempre auspicate, sono la spettacolare occasione per dare voce a persone nuove, realtà nuove, idee nuove. Questo è il senso della mia candidatura, dare agli iscritti del Pd e alle 15083 persone che hanno votato alle primarie del 25 novembre una scelta, per aprire ai giovani ed innovare, cambiare pagina e guardare al futuro. La mia campagna elettorale sarà all’insegna della semplicità e del sorriso. Per questo vi chiedo di sostenermi scrivendo Manfredini sulla scheda”.

Annamaria Abbate“La politica mi è sempre piaciuta. Ho sempre condiviso con gli altri problemi e progetti. Gramsci ci ha insegnato che l’indifferenza è il peso morto della storia. Con questo spirito ho attraversato associazioni, movimenti di cittadinanza attiva e comitati referendari. Facendo la consigliera comunale ho imparato quali sono i problemi dei cremonesi in questi tempi di crisi, i loro bisogni,  le loro aspettative. Lavorando nella segreteria regionale al programma per Ambrosoli Presidente ho approfondito molto i bisogni del nostro territorio e ho imparato quali sono le leve sulle quali agire a livello nazionale per vedere concrete ricadute locali. Sono convinta che per rimettere in piedi l’Italia, e con l’Italia la Lombardia, la regione più avanzata sotto ogni punto di vista, c’è bisogno di una riforma coraggiosa della macchina amministrativa nel segno della trasparenza e dell’efficienza. La nostra provincia ha eccellenze di livello mondiale che possono fare da volano allo sviluppo locale e portare benefici per tutti solo se saranno sostenute da una macchina amministrativa efficiente e senza sabbia negli ingranaggi. Uno dei primi passi da fare è riprendere una legge decisiva depositata in parlamento da alcuni nostri senatori, che possiamo considerare come la madre di tutte le riforme: la legge della Trasparenza Totale. L’adozione di un Freedom of Information Act in Italia sarebbe un infallibile deterrente per la corruzione e la condizione ottimale per una virtuosa revisione della spesa. È una riforma rivoluzionaria a costo zero che va a colpire chi ha qualcosa da nascondere. Grazie a questa legge, ogni cittadino può avere la possibilità di entrare negli archivi di qualsiasi amministrazione pubblica e fotocopiarne qualsiasi documento senza necessità di motivare la propria richiesta di accesso. In base a questa legge tutti i nuovi documenti saranno accessibili on line, così come ogni contratto di fornitura o di consulenza e ogni mandato di pagamento. La Trasparenza Totale può individuare gli sprechi, gli abusi e i fenomeni di corruzione molto meglio di qualsiasi ispettorato. Bisogna poi creare una rete di valutatori, indipendenti dal potere politico e dalla dirigenza, che usi tutte i mezzi oggi disponibili per misurare e valutare efficienza di ciascuna struttura amministrativa in modo da costringere le peggiori a mettersi al passo con le migliori.

E’ necessario inoltre fare in modo che la valutazione degli osservatori qualificati, stampa specializzata, associazioni degli utenti, ricercatori universitari, sia diffusa con la massima correttezza e trasparenza.  Come operatrice della comunicazione conosco in maniera particolare i guasti che derivano da un sistema informativo opaco e asservito agli interessi di parte. L’affidabilità e la chiarezza della comunicazione, soprattutto di quella politica, sono un requisito essenziale per il buon funzionamento di una democrazia matura; spenderò quindi le mie competenze a favore della trasparenza, della libertà e del pluralismo dell’informazione. L’iniziativa legislativa per la Trasparenza implica naturalmente anche la pubblicazione on line del reddito e del patrimonio di parlamentari e dei membri del Governo e dei CDA delle aziende pubbliche. Non è più rinviabile una profonda riforma della politica: più efficienza, meno invasività nella vita dei cittadini e meno costi, perché la vecchia politica è una zavorra di cui l’Italia non può più portare il peso. C’è necessità di politici senza complessi di superiorità, che guardino i cittadini all’altezza degli occhi. E’ arrivato il tempo della democrazia dal basso e della partecipazione”.

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