Troppe tasse sotto l’albero
Caduto, dopo 401 giorni, il più politico dei governi tecnici, è partita la campagna elettorale. Il tema centrale è sempre lo stesso: le tasse. In Italia stanno diventando mortali: o le tagliamo in fretta o affoghiamo. “Moriamo di tasse” aveva detto a settembre Squinzi, il presidente di Confindustria. I bocconiani, purtroppo, non l’hanno ascoltato. Morale: un milione di poveri in più, un altro milione di disoccupati in più, mezzo milione di nuovi cassa integrati. In dieci anni le tasse sono lievitate di 103 miliardi. Abbiamo una pressione fiscale da record del mondo: chiudiamo l’anno con un 44,7%, cioè 2,2 punti in più rispetto all’anno scorso. Nessuno, nel pianeta, è più tassato e tartassato di noi. E’ vero che Danimarca e Svezia – tanto per restare nei 27 paesi Ue – hanno un carico fiscale superiore al nostro ma è anche vero che da quelle parti hanno in cambio servizi che noi manco immaginiamo.
Ci aspetta un Natale sotto tono,la Politica è in confusione, i partiti in gramaglie, i big tramano per riciclarsi. Sommessamente chiediamo: a cosa è servito un governo di tecnici? La spending review l’hanno fatta le famiglie, non lorsignori. Le famiglie hanno tagliato di tutto, di più:telefonate, auto, abbigliamento, persino i giocattoli. Il 90% delle tredicesime se ne è andato per pagare tasse, mutui, bollette.
Al suo apparire, tredici mesi fa,Monti aveva promesso rigore, equità, trasparenza. Ora che è sceso di sella possiamo dire di aver visto solo il primo. E solo a danno dei più deboli. Anche tra le lobby ci sono stati dei distinguo:le più sciagurate hanno pagato; le più potenti – banche, assicurazioni, costruttori, petrolieri, tycoon televisivi – l’hanno fatta franca.
Tredici mesi fa ci dicevano:attenzione, siamo sull’orlo del baratro;se non facciamo sacrifici faremo la fine della Grecia. Con la scusa dei sacrifici ci hanno rifilato di tutto, di più; ci hanno “sparato” imposte da tutte le parti: dalle accise sulla benzina alla famigerata Imu.Poi gli inevitabili rincari di luce, gas, polizze assicurative, mutui. Un calvario.
Dai professori ci saremmo aspettati una invenzione, un guizzo, un colpo di reni. Prendiamo la benzina:in un litro ci sono 15 balzelli, alcuni affondano nella notte dei tempi: dalla guerra in Abissinia (1935) al terremoto del Friuli (1976), dalla crisi di Suez (1956) al disastro del Vajont (1963). Si continua a pagare. Possibile che a nessun bocconiamo sia venuta una ideuzza per tagliare almeno il balzello del Negus, di Faccetta nera bell’Abissina/aspetta e spera che già l’ora si avvicina? No, nessuna ideuzza. Sotto le tasse niente. Solo chiacchiere e raggiri.
Ora capisco che la maggior parte dei nostri deputati – con l’aria che tira – viva nel terrore di tornarsene a casa. Dunque addio al parrucchiere “ a prezzo politico” (A.Cazzullo), addio carpaccio di branzino a 3 euro e 90, addio biglietti aerei gratis. Addio cara pacchia romana. Capisco che il terrore di tornare a lavorare faccia brutti scherzi ovunque, anche tra i poeones finiani , persino tra i 59 leghisti. Epperò in questi tredici mesi tecnici qualcosa in più ce lo saremmo meritato. Ed invece,oltre alle tasse, ci hanno impallinato pure con i “bersanemi” che il leader del Pd ha inventato con l’aiuto di Crozza.Anche noi, caro Pier Luigi, non siamo qui ad asciugare gli scogli o a smacchiare i leopardi. E nemmeno abbiamo tempo di pettinar le bambole o di rimettere il dentifricio nel tubetto.
Possiamo sperare allora in una campagna elettorale meno anguillesca e più concreta? Siamo stufi di inaffiare l’orto con la cedrata Tassoni. Oltretutto è uno spreco.Come far l’elemosina all’uranio impoverito.
Enrico Pirondini
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