Verso il Parlamento:
si allarga la sfida delle primarie Pd,
candidata anche Annamaria Abbate
Nella foto: Abbate, Pizzetti, Manfredini, Magnoli e Fontana
Si accende la sfida delle primarie del Pd per il Parlamento. Ha annunciato la sua candidatura anche Annamaria Abbate, consigliere comunale a Cremona. Il suo nome si affianca a quelli di Titta Magnoli, segretario provinciale del Pd, Alessia Manfredini, consigliere comunale in città, e degli uscenti Luciano Pizzetti (deputato) e Cinzia Fontana (senatrice). Una candidatura, quella della Abbate, arrivata a poche ore dalla chiusura dei termini per la raccolta delle firme (chiusura fissata per le ore 19 di sabato). Necessari 125 sostenitori tra gli iscritti al partito a favore di ogni ‘concorrente’. Nella serata di domani si saprà, quindi, chi ce l’ha fatta, chi dovrà cominciare la brevissima campagna elettorale sul territorio in vista della consultazione prevista per il 29 dicembre (seggi aperti dalle 9 alle 21). Potranno votare anche i non iscritti a condizione che abbiano partecipato alle primarie nazionali.
Questa la dichiarazione di Annamaria Abbate sulla sua candidatura: “Luglio 2005, Il Pd non era ancora nato. Di fronte all’ignobile legge elettorale detta porcellum che espropriava i cittadini del diritto di scegliere i propri rappresentanti, chiedevo Primarie per i parlamentari. Il Comitato Promotore primarie propose in novembre un regolamento a Prodi e ai partiti. In febbraio ci fu risposto: ‘Ottimo, ma purtroppo non c’è tempo’. Le elezioni si tennero il 9 aprile, il tempo c’era eccome. A distanza di due legislature in cui abbiamo dovuto subire il porcellum, finalmente con coraggio, grazie a Bersani ci siamo arrivati. Con le Primarie per i parlamentari sconfiggeremo il porcellum. Posso dirlo? E’ una gran soddisfazione. Così dopo tante battaglie fatte con tanti amici cremonesi e con tutto il cammino da fare ancora insieme potevo mancare? Parlavamo di reale valorizzazione delle donne, di difesa della laicità delle istituzioni, di promozione della partecipazione civica, di democrazia dal basso, di profonda riforma della politica e di urgente questione morale. Allora il libro ‘La Casta’ non era stato neanche pensato e Grillo faceva ancora la pubblicità alla Danone. Segno che vedevamo giusto, che il sentire dei cittadini era il nostro stesso sentire. Le ragioni del nostro impegno oggi sono ancora quelle, perciò ho deciso di partecipare alle primarie per i parlamentari. La mia candidatura vuol essere un contributo alla ricchezza della proposta del Pd, per offrire agli elettori una possibilità di scelta in più. Metto a disposizione le battaglie passate e l’impegno futuro. Dopo queste primarie, chiunque sarà il vincitore, la democrazia italiana ne uscirà più robusta”.
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