Fibrillazione nel Pd, solo 48 ore
per le candidature al Parlamento
Già oggi i primi nomi per le primarie
Tempo di candidature per le elezioni nazionali e regionali. C’è fibrillazione all’interno del Pd. Ieri (martedì) giornata di incontri, di mail, di messaggi, di analisi sugli iscritti in vista della corsa per le primarie, le “parlamentarie” previste in Lombardia per il 29 dicembre. Oggi si conosceranno le prime candidature. I tempi per programmare il tutto sono brevissimi. Entro 48 ore dovranno essere formalizzate le candidature. Solo i parlamentari uscenti non avranno bisogno di presentare le firme per la candidature. Chi volesse sottoporsi alle primarie deve invece raccogliere, in provincia di Cremona, circa 120 firme di iscritti a sostegno del suo nome. Entro venerdì sera, quindi con pochissime ore a disposizione.
“Ai fini della più ampia partecipazione e del rinnovamento della politica, il Partito democratico promuove primarie aperte per la selezione delle candidature al Parlamento nazionale per le elezioni politiche del 2013. – si legge sul sito del PD – Attraverso lo strumento delle primarie il Partito democratico intende selezionare i propri candidati in coerenza con i suoi principi statutari e con la vocazione di partito di governo, aperto alla società, in grado di promuovere nelle composizione delle liste, e in particolare nelle posizioni eleggibili, competenze di donne e di uomini”.
Le primarie selezioneranno il 90% delle candidature del PD al Parlamento nazionale. Si vota dalle ore 08.00 alle ore 21.00 del 29 dicembre.
Si potranno esprimere fino ad un massimo di due preferenze, differenti per genere, quindi un uomo e una donna con schede differenti. Potranno partecipare al voto per la selezione delle candidature al Parlamento nazionale tutti gli iscritti al Pd che nel 2011 abbiano rinnovato l’adesione fino al momento del voto e tutti coloro che si erano iscritti all’albo delle primarie del’”Italia Bene Comune”. Per poter votare sarà necessario versare i 2 euro per sovvenzionare la campagna elettorale. Non potranno partecipare alle primarie i parlamentari europei, i Sindaci dei Comuni superiori ai 5.000 abitanti, i Presidenti di Provincia e di Regione, gli assessori e i consiglieri regionali in carica, in Enti in cui non sia già stato disposto lo scioglimento, non sono candidabili, salvo deroghe motivate. Coloro che si candidano alle primarie per il Parlamento nazionale non possono essere candidati alle elezioni regionali. Le rose di candidature alle primarie sono uniche per Camera e Senato e sono esaminate, definite e approvate a maggioranza dalle Direzioni dei Coordinamenti provinciali.
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