Musical per la presentazione
delle attività del centro
GabrieleLucchi
Il Centro culturale diocesano “Gabriele Lucchi” voleva rilanciarla. E così è stato:la presentazione annuale delle sue attività, sabato sera, è riuscita a coinvolgere i cremaschi ben più di quanto avvenuto nelle precedenti edizioni. Un centinaio i presenti. Con l’organizzazione di Elisa Zaninelli, a dare un tocco di freschezza alla proposta ambientata nella chiesa di San Bernardino auditorium Manenti – intervallando gli interventi pronunciati dai vari coordinatori del “Lucchi” – alcuni brani tratti dal musical “La piccola matita di Dio” di Michele Paulicelli.A interpretarli la “Compagnia dei 12 fiammiferi” di Ombriano per la regia di Marina Taffettani e Alberto Oliviero, con il coro guidato daFrancesca Salucci. Colori e movenze asiatiche per “La carità” e “Si chiama Teresa”, seguite dalla voce di Clara Guercilena che ha presentato il settore “Santi e testimoni della fede”. Quindi di nuovo spazio al musical con “Ci riuscirò”.
Subito dopo don Gianfranco Mariconti, presidente del Centro culturale, che ha sostituito Cesare Alpini assente per motivi di salute nella presentazione del settore artistico. I “12 fiammiferi” sono quindi rientrati in scena con “Casa”, preludio all’illustrazione del percorso musicale tenuta da Marcello Palmieri. “Fu tanto tempo fa” ha riportato sul palco “La piccola matita di Dio”, poco prima che le parole di Giorgio Natale Carniti svelassero il programma 2012/2013 del settore “cineforum”, subito seguite dalla rappresentazione di “La stampa”. Rosario Bottari in sostituzione di Fausto Lazzari ha poi spiegato la prospettiva che ispira il percorso teatrale del Lucchi, ricollegandosi proprio allo spettacolo che stava andando in scena quella stessa sera.
Toccante il brano “Pazza”, eseguito prima dell’ultimo intervento a cura di don Gianfranco Mariconti: itinerario dedicato agli “incontri e dibattiti culturali”. Poi la conclusione, con “Miserere”. Non un lamento funebre per la morte di Madre Teresa, ma un inno di speranza a quella vita che radicata nell’amore si è ormai aperta all’eternità.
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