Politica

Gestione acqua alla nuova società
Salini: “Non procedibile”
Bonaldi e Silla: “Si deve fare”

Acqua, è muro contro muro. Da una parte quei sindaci, Stefania Bonaldi sindaco di Crema e Claudio Silla sindaco di Casalmaggiore in testa, che vogliono ad ogni costo una società di gestione pubblica. Dall’altra parte il presidente della Provincia, Massimiliano Salini e quello dell’Ato, Giampietro Denti che intendono proseguire per la strada tracciata dal Cda dell’Ato cioè verso la società mista. Sul piatto: la gestione dell’acqua da passare dall’Ato alla società unica Padania Acque Gestioni in via di costituzione a partire dal primo gennaio prossimo. E proprio questa opportunità ha trovato la porta chiusa da parte del presidente Salini che l’avrebbe definita impraticabile. Un no che non è piaciuto al sindaco di Crema e a quello di Casalmaggiore, che non intendono perdere questa partita e vogliono mantenere ad ogni costo l’acqua pubblica. Per questo hanno inviato tutti i sindaci a votare, alla fine del mese, la cessione della gestione da Ato alla nascitura società Padania Acque Gestioni. Sottolineando la sostenibilità della gestione pubblica del ciclo idrico integrato, come illustrata nell’assemblea di Padania Acque, il due primi cittadini puntano il dito contro il presidenti Salini e Denti.

«Sostenere, come si ostina a fare il presidente Salini e come più volte ha ripetuto anche il presidente dell’AAto Denti, che il modello di società mista è necessario per potere intraprendere i necessari investimenti sulle reti perché la società pubblica non sta in piedi: è un’affermazione infondata e in chiara malafede. Una posizione in dispregio degli interessi dei cittadini e della logica imprenditoriale, cui gli enti locali dovrebbe essere attentissimi, soprattutto in questo periodo di grave travaglio per le nostre comunità. A maggior ragione, – proseguono – dopo l’illustrazione tecnica del piano Industriale, acquista maggiore fondatezza, se ce n’era bisogno, la proposta di ordine del giorno da noi presentata in assemblea, per impegnare l’Ufficio d’Ambito, attraverso il CdA dell’AAto, all’affidamento del Piano d’Ambito della Provincia di Cremona, dall’inizio del prossimo anno, dopo i necessari atti amministrativi, alla costituenda Società Unica. Tale percorso – spiegano – renderebbe possibile l’immediata operatività del nuovo gestore Padania Acque Gestioni e garantirebbe in tal modo tempi certi di intervento nonché di risposta alle esigenze gestionali ed infrastrutturali del nostro territorio, sviluppando progressivi processi di integrazione ed efficientamento». La proposta non è stata votata in quanto il presidente Salini l’avrebbe ritenuta “non procedibile”.

«Peccato – incalzano Bonaldi e Silla – che la sua percorribilità sia invece stata valutata anche con i funzionari di Regione Lombardia, i quali hanno confermato la possibilità di una assegnazione diretta alla società, in attesa dello svolgimento della gara, piuttosto che di una revisione e regolarizzazione delle decisioni prese»

«Una proposta, – evidenziano, – che prevede l’affidamento alla nuova società, oggi interamente pubblica e che per questo non piace evidentemente a chi ha già deciso a priori per il modello misto e per la privatizzazione dell’acqua, con uno zelo che suscita gravi interrogativi, cui cercheremo di dare risposte in ogni sede». Motivi per cui i due sindaci invitano i colleghi, “quale che sia la loro parte politica, a farsi interpreti delle istanze dei cittadini e a scommettere, in questa fase delicata, sull’acqua pubblica e a non farsi intimidire da chi con arroganza e presunzione calpesta gli esiti della volontà popolare espressa in modo inequivocabile con il referendum”.

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