Sondaggio in Lombardia:
centrosinistra al 40,5%,
5 Stelle al 18%, Lega al 15%
Pdl al 12,5%, Udc al 5%
In crescita l’area del centrosinistra, in ripresa la Lega, crolla il Pdl, Grillo al 18%. Questi i primi dati sul sondaggio commissionato dal gruppo consigliare del Partito Democratico in Regione Lombardia a Swg sulle intenzioni di voto in Lombardia. Le interviste sono state realizzate dal 6 all’8 novembre. L’ area del centrosinistra si attesta su un totale di 40,5%, il centrodestra sul 30% e il Terzo Polo sul 7%. Analizzando nei dettagli i dati raccolti e resi noti solo questa mattina, emerge nettamente il trend positivo del Partito Democratico in raffronto con le ultime elezioni regionali del 2010:allora era al 22,9%, ora guadagna 4,1 punti e si attesta sul 27%. La crescita è costante: a febbraio 2012 era al 24%, ad inizio luglio al 25%, il 27 settembre al 26%. Nella coalizione di centrosinistra cala in maniera vistosa l’Italia dei Valori. Alle ultime regionali del 2010 aveva preso il 6,3% ed era rimasto stabile fino a settembre. Le ultime vicende e il clamore mediatico di alcune inchieste giornalistiche lo hanno dimezzato ed ora è al 3%. Continua la crescita di Sinistra Ecologia e Libertà che guadagna un punto negli ultimi 45 giorni ed ora è al 6,5%. Il Psi è stabile all’1%.
Nel centrodestra continua il crollo del Pdl. Alle regionali del 2010 aveva preso il 31,8%. A febbraio era già al 22%, a luglio era già al 15%, a settembre era al 13,5%. Qualche giorno fa solo il 12,5% degli elettori di Lombardia era intenzionato a votare per il Pdl. Anche se in calo rispetto al grande risultato del 2010 (26,10%) la Lega si sta riprendendo e da settembre ha guadagnato mezzo punto percentuale dopo il crollo estivo ed oggi è intorno al 15%, nettamente sopra il Pdl. Al centro l’Udc guadagna un punto salendo al 5%. In calo Fli di un mezzo punto attestandosi intorno al 2%.
Il Movimento 5 Stelle è al 18% in leggero calo rispetto all’exploit di luglio (19,5%) ma in rialzo dopo il 17% di settembre. Rifondazione resta stabile al 2,5%. Stesso discorso per Api (0,5%). Pesa il dato sul non voto o gli indecisi con ben il 41%.
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