Cava Alberti, altra fumata nera:
per garantire la cassa fuori
il 30% dei dipendenti
Fumata nera per gli operai della Cava Alberti. Dopo l’incontro di circa un mese fa, nuovo confronto tra parti sindacali e rappresentanti della Provincia di Cremona, per discutere del futuro sempre più incerto dei dipendenti.
In attesa di sapere quale decisioni saranno prese in merito alla rinnovo o meno della cassa in deroga da parte della Regione Lombardia, due le soluzioni prospettate dai sindacati.
A spiegarlo Cesare Pavesi della Fillea Cgil, presente all’incontro con Giuseppe De Maria e Luca Donida Labati della Cisl, Mino Grossi della Uil e Michele Zapponi della Feneal Uil.
«Non sappiamo se la cassa in deroga sarà rifinanziata quindi per garantire ancora un anno di cassa integrazione straordinaria sarò necessario ridurre del 30% i dipendenti, in pratica da 25 dovrebbero passare a 19. Tre se ne sono già andati, ma dovrebbero lasciare il lavoro in sei. Alternativa: – prosegue Pavesi – chiudere l’azienda per avere la cassa integrazione».
Due prospettive non certo rosee, in attesa, di un probabile acquirente. Come già concordato circa un mese fa a tenere i contatti con possibili acquirenti o affittuari la Provincia di Cremona. Un prossimo incontro si terrà il 15 novembre.
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