Politica

Inside Out, tutto regolare
ci sono permessi
e possibilità di deroga

Non si placa la polemica sui manifesti di Inside/Out. Prima la lettera alla polizia locale da parte del consigliere del Pdl, Simone Beretta, che chiede la rimozione dei manifesti e una multa per chi li avrebbe affissi in maniera irregolare. O se così non fosse, chiede alla polizia di rendere noti gli articoli di legge che ne hanno permesso l’affisione. Ora la presa di posizione di Mario Lottaroli, in difesa dell’iniziativa e dell’assessore Paola Vailati. «Sono spesi bene i tremila euro per i manifesti della campagna Inside Out, perché perseguono l’importante obiettivo di contribuire a porre rimedio ad un limite della nostra legislazione, allineandoci agli altri paesi europei. Infatti la campagna promossa a livello cittadino dalla brava Paola Vailati, assessore alla Cultura, chiede che sia riconosciuta la cittadinanza italiana ai figli nati in Italia da cittadini stranieri», esordisce dalla pagina Facebook della Federazione della Sinistra, Mario Lottaroli.

Ma il consigliere comunale non si limita a ciò, ma puntualizza sulla richiesta di Sinone Beretta. «Ha ragione il consigliere Simone Beretta, vi sono in città spazi appositi per le affissioni, ma questi manifesti, assieme alle persone che hanno prestato i loro volti all’iniziativa, chiedono diritti e uguaglianza per chi oggi è discriminato: vale la pena derogare ad un regolamento comunale per affermare principi universali, non sempre leggi e giustizia camminano di pari passo.

Queste fotografie, oltre al loro valore simbolico, sono davvero belle, ritraggono giovani e meno giovani di provenienze e colore della pelle differenti, danno il senso di una città multietnica in cammino e aperta al domani. Forse è questo che spaventa Simone Beretta e i cittadini di centro e di destra, contrari all’iniziativa: la presa di coscienza che questa realtà è irreversibile e impone lo sforzo di confrontarsi con culture, religioni e abitudini diverse “a casa nostra”. Questa è una fase storica complessa, la crisi economica e morale sta corrodendo la società, la povertà e la solitudine alimentano rabbia e disperazione. La politica deve rispondere a queste emergenze, creare la consapevolezza e la partecipazione dei cittadini, parlare alla testa e non alla pancia delle persone. Alimentare il razzismo e l’intolleranza per raggranellare un pugno di voti è una strategia miope e pericolosa».

Nella questione entra anche il gruppo Crema bene comune, del quale fanno parte sia l’assessore Fabio Bergamaschi che il consigliere incaricato allo Sport, Walter Della Frera. E lo fanno in modo più tecnico. Infatti, Francesco Torrisi, membro del gruppo, si è preso la briga di leggere il regolamento, come aveva già fatto Simone Beretta. Torrisi dichiara di non essere un sostenitore dell’iniziativa, ma al contempo chiede a chi vuole puntualizzare sul regolamento di informarsi. Secondo Torrisi il regolamento permetterebbe per i manifesti riferiti a spettacoli viaggianti, manifestazioni politiche e sportive anche fuori dagli spazi, previa autorizzazione. Autorizzazione che esistono. «Noi abbiamo avuto i permessi per affiggere i manifesti, è tutto regolare», spiega l’assessore Vailati.

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