“Il tuo Comune sei tu!
per bambini da 1 a 3 anni
“Il tuo Comune sei tu!
per bambini da 1 a 3 anni
Così il governo dei numeri, facendo una semplice addizione matematica, ha decretato che Crema e il Cremasco facciano parte della nuova provincia del Po, che comprenderebbe i territori di Lodi, Cremona e Mantova. Con i numeri si ragiona e si portano motivazioni e, spesso, convincimenti, ma non da parte di chi ha saputo tagliare su tutto quanto riguardi i cittadini e poco o niente sui costi della politica e sugli altissimi privilegi di molti “poteri forti”.
In una situazione di così profonda crisi economica, Crema ed il suo territorio, non possono perdere questa occasione storica di aggregarsi alla locomotiva ad alta velocità che è l’economia più omogenea alla nostra, quale quella rappresentata dai vicini territori di Lodi, Treviglio, Bergamo o Brescia, piuttosto che diventare una vecchia e periferica carrozza di una locomotiva a vapore, con un passo decisamente diverso, rappresentato dalle economie cremonese e mantovana.
Si aggiunga che l’aggregazione proposta riguarda territori che hanno pochissime occasioni di reciprocità, se non per motivi turistici o culturali, seppur molto apprezzabili.
Se, nell’ambito della provincia di Cremona, la nostra città ha perso tantissimi servizi a favore del capoluogo (Enel, Telecom, ASL, Tribunale), ci si può immaginare quale peso potremo far valere nella grande provincia del Po, nella quale occupareremmo, anche geograficamente, una posizione di estrema periferia. La soluzione proposta aggrada quasi esclusivamente a Cremona, che ha la prospettiva di diventarne Capoluogo quale città con i maggiori abitanti. Il lodigiano ha manifestato ripetutamente le sue perplessità alla grande aggregazione, e la stessa Mantova, delusa dalla mancata degora, aspira preferibilmente a Brescia o, addirittura, a Verona. Cambiando in tal modo nientemeno che la Regione di appartenenza, come tenterà di fare la stessa Piacenza con un referendum da celebrare in primavera, per entrare a far parte della Lombardia.
Diventa naturale e legittimo anche per noi cremaschi tentare la carta della consultazione popolare per una aggregazione che abbia maggiori affinità ed opportunità. Storicamente siamo più legati a Lodi, piuttosto che, ancor più anticamente a Bergamo o a Brescia, con una identità culturale e linguistico-dialettale, risalente alla comune appartenenza alla gloriosa Serenissima Repubblica. I partiti politici sono freddi sull’argomento, per ragioni di organizzazione territoriale e sostanziale conservazione dei bacini elettorali nei quali i vari dirigenti hanno i relativi agganci.
Faccio dunque individuale e trasversale appello a tutti coloro che hanno a cuore la tutela degli interessi di tutto il territorio cremasco, ai rappresentanti di liste civiche, quale la mia, sganciate da rigidi interessi delle segreterie politiche, ai movimenti capofila nella teorizzazione della capacità di autodeterminazione dei popoli, ai numerosi sindaci e consigli comunali di importanti centri territoriali di confine (Rivolta D’adda, Vailate, Pandino, Soncino e della stessa Crema che ha approvato a maggioranza un ordine del giorno in data 29.9.12 che prevede la possibilità di aggregazione di “territori diversi da quelli definiti degli attuali confini”) perché si dia la possibilità al popolo cremasco di decidere con chi stare. Non lasciamo distruggere la nostra identità e la nostra economia dalla fredda logica dei numeri!
Tino Arpini
Consigliere Comunale di Crema
Lista civica “Solo cose buone per Crema”