Una manina cremonese nell’affaire
Cappella Cantone? Dai documenti,
la discarica di amianto era pericolosa
Ci potrebbe essere stata anche una manina cremonese nell’affare discarica di amianto a Cappella Cantone? Il tam tam dei “si dice” in queste ore batte forte annunciando altri provvedimenti giudiziari in arrivo, aspettando comunque segnali certi dal Palazzo di Giustizia di Milano che in questi giorni ha impresso una accelerazione all’indagine sulla discarica-scandalo con relative mazzette. La discarica, ormai è certo leggendo le carte, era pericolosa.
“Si ritiene che debba essere eseguito almeno un monitoraggio idrochimico… Sarebbero opportune indagini preliminari per verificare la natura e la qualità dei terreni presenti sul fondo della cava…”. Queste le cautele iniziali dei tecnici regionali dell’Arpa poi sparite dalla delibera di Giunta regionale del 20 aprile 2011 che risolve tutti i dubbi ignorando però i rilievi dell’Arpa: parere favorevole con prescrizioni alla Via. Ora i Pm milanesi Antonio D’Alessio e Paolo Filippini (coordinati dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo, a capo del pool anticorruzione) sospettano ci siano sta pressioni da parte dell’assessore regionale Raimondi (indagato) sui tecnici dell’agenzia.
Ricordiamo che il geologo Roberto Cerretti, dirigente del settore rifiuti dell’assessorato al Territorio della Regione, venne trasferito alla Protezione civile un mese prima della delibera su Cappella Cantone. Daniele Belotti, l’assessore regionale leghista al territorio, precisa il ruolo del geologo Cerretti, il dirigente che sarebbe stato trasferito per aver espresso parere negativo sulla trasformazione della cava di Cappella Cantone, nel Cremonese, in discarica di amianto. Secondo Belotti sarebbe stato lo stesso funzionario a chiedere di andarsene. La discarica al centro dell’indagine della Procura di Milano che ha portato in carcere per tangenti l’imprenditore Pierluca Locatelli e l’ex presidente del Consiglio regionale Franco Nicoli Cristiani e vede indagati ex presidente e vicepresidente della Compagnia delle Opere di Bergamo Rossano Breno e Luigi Brambilla e l’assessore Marcello Raimondi, indicato come loro referente in Regione.
«L’iter della discarica di Cappella Cantone era già in atto quando sono arrivato in assessorato – dice ancora Belotti all’Eco di Bergamo -. Ho subito alzato le antenne, conoscendo i metodi di lavoro di certa gente. Avevo detto ai miei di stare attenti, Locatelli aveva un approccio molto aggressivo, direi spregiudicato. Cose già viste in passato».
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