Cappella Cantone, una bomba politica
Indagato anche l’assessore regionale
Corruzione e amianto: l’inchiesta
Tra gli indagati nell’inchiesta milanese che sta cercando di fare chiarezza sulla concessione dell’autorizzazione per la discarica di amianto a Cappella Cantone, in provincia di Cremona, risulta ora esserci anche l’assessore regionale all’Ambiente del Pdl Marcello Raimondi. L’ipotesi accusatoria è di corruzione, come per i due dirigenti della Compagnia delle opere perquisiti dalla Guardia di finanza martedì: Rossano Breno e Luigi Brambilla, rispettivamente, all’epoca dei fatti, presidente e vicepresidente della Cdo di Bergamo (leggi l’articolo).
‘ACCELERAZIONE DELL’ITER PER LA DISCARICA’
Raimondi, bergamascoe vicino a Comunione e liberazione, è ora coinvolto negli accertamenti che stanno eseguendo il procuratore aggiunto Alfredo Robledo e i sostituti Paolo Filippini e Antonio D’Alessio, perché, come scrive oggi il Corriere, avrebbe tentato di accelerare l’iter per l’autorizzazione della discarica culminato nella delibera del 20 aprile 2011 proposta direttamente dal presidente Roberto Formigoni.
AGGIORNAMENTO – LUI: ‘SONO TRANQUILLO’
“Sono assolutamente tranquillo”. Queste le parole dell’assessore regionale, raggiunto telefonicamente dall’Ecodibergamo.it, alla notizia dell’indagine.
I POLITICI NELL’INDAGINE
Un altro politico, quindi, finisce nelle carte dell’inchiesta su Cappella Cantone, dopo l’ex vicepresidente del consiglio regionale del Pdl Franco Nicoli Cristiani, accusato di aver intascato soldi dall’imprenditore di Bergamo che avrebbe dovuto costruire l’impianto cremonese, Pierluca Locatelli.
Michele Ferro
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