Politica

E’ora di mandarli tutti a casa!

Suona la campana della terza Repubblica e i vecchi dinosauri sono ancora tutti lì. Chi non circola è ai domiciliari. Castagnetti – narici da trifola – è una eccezione. Si è già  ritirato. Ha fatto un passo indietro ma con tre pensioni (deputato, europarlamentare, consigliere regionale). Se la caverà.

La Magna Casta resiste ma ha paura di essere acchiappata, cioè presa per le medesime. Montezemolo è più veloce delle sue rosse.Da Castellanza ha mandato a dire che va sostituita l’intera classe locale e nazionale. “E’ come il ’48, si deve cambiare tutto”. Tremonti  ha aggiunto dal salotto di Piazzapulita:”Questa crisi è più grande di quella del ‘29”. Perché? Perché – ha sostenuto  “Giulietto lacrime e sangue” – ci sono troppe tasse e troppa paura.

Tira aria di rivoluzione. Il terreno è fecondo perché l’Italia è corrotta e tartassata. Ma quel che è peggio (se possibile) è che i politici sembrano gli unici a non volersi assumere mai alcuna responsabilità. Parlano come se arrivassero  da Marte ed invece sono quaggiù, sono in sella da venti-trent’anni. Mai, almeno dal dopoguerra, si è visto un vuoto così vistoso tra i partiti e i cittadini; mai tanta sfiducia, tanto avvilimento. Mai anche tanto livore. La frattura è ormai insanabile.
Eppure la raffica di scandali che ci ha colpito in questi giorni ha sì  sollevato indignazione, proteste, rabbia ma non ha prodotto quello sciame di indignados che abbiamo registrato un anno fa a Wall Street. Certo i nostri  studenti hanno protestato contro i tagli alla scuola, hanno assediato le città da nord a sud, bruciato foto di ministri, lanciato vernice e uova contro le banche, alzato striscioni (“basta Casta”). Ma lorsignori sono rimasti attovagliati.Senza un filo di rossore.

Stiamo sopportando molto. Financo il politico che ha bucato le gomme al disabile per un problema di parcheggio o  Batman Fiorito che ai primi fiocchi di neve su Roma è corso – impaurito – a comprarsi un Suv coi nostri soldi anziché un democratico ombrello. Molti hanno fatto spallucce alla notizia che un consigliere lombardo frignava perché con uno stipendio da 8 mila euro mensili (senza extra) se la vedeva brutta o quando 76 consiglieri (su 90)  della Sicilia finita in bancarotta hanno detto di volersi ripresentare alle prossime elezioni perché 11mila euro netti di stipendio mensile non sono bruscolini da dimenticare in fretta.

Ha voglia Napolitano (forza!) ad  urlare alle Regioni “basta abusi di denaro pubblico!”. Quelli non mollano, sono tignosi. Formigoni tira dritto , dice, perché sente il “dovere di andare avanti”.Capirai!.

Intanto Monti stanga. La sua ultima manovra da 12 miliardi di euro è una legnata che può tramortire un Paese già stremato da tasse e balzelli. E stanga oggi, stanga domani  siamo finiti in una economia di guerra:blocco delle retribuzioni dei dipendenti pubblici, nessun acquisto importante. E “cieli bui”, cioè illuminazione notturna ridotta. Facile la battuta: questo governo ci fa vedere le stelle.

Monti ci svuota le tasche, azzanna i portafogli. Ma non tutti fanno sacrifici:le toghe, ad esempio, si sono rialzate lo stipendio (hanno deciso i cari  colleghi della Consulta).

Dilaga lo scontento. Ma non è meglio allora  staccare la spina e andare subito al voto? E’ ora di mandarli tutti a casa.

Enrico Pirondini

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