Cronaca

Colpo di mano dell’Ato,
senza preavviso dice sì
all’ingresso dei privati

Sopra, due manifestazioni per l’acqua pubblica

Colpo di mano del Cda dell’Ato che, a sorpresa e con l’inserimento dell’argomento nell’ordine del giorno all’ultimo momento, ha approvato la società mista per la gestione dell’acqua, cioè l’ingresso dei privati nella futura società unica contro quanto deciso dagli italiani nel referendum e tradendo l’indicazione dei sindaci che, nel corso di varie assemblee, avevano deliberato che la gestione dell’acqua fosse solo in house. A sorpresa e rimangiandosi quanto dichiarato in passato, ha votato a favore l’assessore del Comune Francesco Bordi. In serata numerose le proteste.

“Quanto apprendiamo in queste ore è un vero e proprio colpo di mano sul piano d’ambito e una sconfessione non solo dei referendum ma di tutto il percorso seguito in questi mesi con i sindaci del territorio. – afferma Titta Magnoli, segretario provinciale del Pd – La notizia che con i voti di Denti, Rastelli e soprattutto dell’assessore del comune di Cremona Bordi (contrario Cavalli di Romanengo – Pd che ha abbandonato il consiglio in segno di protesta) sia stata approvata una delibera che conferma il modello di gestione “mista”, con la bozza di testo che dichiara il silenzio/assenso della conferenza dei sindaci è inaccettabile. E’ un vero colpo di mano, inserito all’ultimo momento in ordine del giorno, un atto che violenta il territorio, fatto sotto la fretta e la paura di quanto sta accadendo il Regione Lombardia. Una vera vergogna opera di un centro destra allo sbando totale”.

Protesta anche il Movimento 5 Stelle: “Quello che apprendiamo in questi momenti è un golpe fatto e finito. Per l’ennesima volta assistiamo alla scandalosa mentalità di onnipotenza di un organo che deve, soprattutto, rispettare la volontà popolare. Ricordiamo che lo scorso Giugno il 98% dei cittadini della Provincia di Cremona, hanno votato contrari alla gestione privata dell’acqua, eppure l’AATO, decide alle spalle dei cittadini.Il tutto quando in Regione Lombardia sta succedendo tutto e il contrario di tutto. E’ assurdo quanto è accaduto. Assurdo, insensato, soprattutto tenendo presente che è stata approvata la delibera che conferma il modello di gestione “mista”, tanto cara al sig.Salini. Una vergogna, ma la gente deve sapere, deve indignarsi, deve aprire gli occhi e la mente davanti a questo autentico golpe.

Indignazione dalla Lista Torchio: “Solo stamattina, a distanza di una settimana dalla sua convocazione, è stato comunicato l’inserimento, a sorpresa, al Cda dell’Aato di Cremona dell’oggetto aggiunto: “Adozione del Piano d’Ambito”. Lo stesso membro del Consiglio di Amministrazione Marco Cavalli, sindaco di Romanengo, sentito dai colleghi, ha fatto sapere di essere stato colto alla sprovvista da tale improvvisa accelerazione, a quanto pare dovuta alle acque agitate del Pirellone ed alle difficoltà che potrebbero insorgere in tale sede per la sua approvazione finale, soprattutto di fronte all’ipotesi di ingresso dei privati nella gestione. Ma la cosa che stupisce maggiormente è che il Piano, di cui è stato ripetutamente chiesto dall’assemblea dei Sindaci il rinvio al Consiglio di Amministrazione per la necessaria rettifica in diminuzione, stante l’entità ritenuta del tutto eccessiva degli investimenti previsti, con depuratori posti anche in casolari e frazioni di alcune decine di abitanti, possa essere adottato dal Consiglio di Amministrazione, senza la preventiva approvazione da parte dell’assemblea dei Sindaci. – dice ancora la Lista Torchio – Peraltro bisognerebbe chiedersi il perché di tanta fretta a fronte della prevista aggregazione di Cremona con Lodi, realtà nella quale è stato adottato un modello gestionale totalmente pubblico e che, con ogni probabilità, comporterà una diversa dimensione territoriale dell’Autorità d’ambito idrico. La cosa è analoga all’ormai deciso conferimento dei beni immobiliari – operazione fortemente contestata e giudicata una vera e propria svendita dei gioielli di famiglia – ad una Società di Risparmio Gestito, mentre a Lodi ed a Mantova pare non si stia procedendo in tale direzione. E’ evidente che l’ennesima prova muscolare da parte del Cda dell’Aato, con ogni probabilità potrà riservare sgradite sorprese da parte dell’assemblea dei Sindaci i cui equilibri, complici le elezioni del giugno scorso, sono radicalmente mutati. Ma i Sindaci potrebbero essere, a loro volta, gabbati se il Cda odierno dovesse adottare l’ultimo piano d’ambito predisposto con la bestiale ed immotivata forzatura del silenzio assenso, mentre l’assemblea del 12 dicembre scorso ne aveva chiesto il ritiro. Una più serena valutazione della vicenda con il coinvolgimento degli stessi rappresentanti degli utenti potrà evitare strascichi giudiziari che, diversamente, sarebbero inevitabili”.

Sulla questione c’è anche una lettera del sindaco di Crema Stefania Bonaldi, che ha provato a sospendere il punto in questione prima della riunione. Ecco il documento completo.

OGGETTO: ODIERNA DELIBERAZIONE “ADOZIONE DOCUMENTO DI AGGIORNAMENTO DEL PIANO D’AMBITO” – RICHIESTA SOSPENSIONE DEL PUNTO
Egregio presidente ed onorevoli consiglieri, vengo ora a conoscenza che in data del 9.10 u.s. l’odg della riunione del CdA dell’AATO convocata per la data odierna (ieri, ndr) è stato integrato con la proposta di deliberazione in oggetto. Orbene, il dispositivo di tale proposta di deliberazione, al punto 2, testualmente recita: “di adottare di conseguenza il modello gestionale di cui alla propria deliberazione n° 6del 10.11.2011, che a sua volta forma parte integrante e sostanziale del presente atto”. Nella premessa, il documento fa esplicito riferimento a tale atto deliberativo n°6/2011, con riferimento alla adozione, quale modello gestionale da proporre agli organi competenti, della cosiddetta “società mista”. Inutile dire che quanto sopra lascia la scrivente a dire poco esterrefatta per una scelta che giudico grave, irresponsabile ed inopportuna per il seguente ordine di ragioni. Sinora il territorio sta procedendo in maniera coesa, pure all’interno di un confronto vivace e pure carico di preoccupazione, rispetto alla nuova “società unica provinciale” dell’Acqua.
Il tavolo dei sindaci si è confrontato con il presidente e il vicepresidente di Padania in più occasioni e mai, in tale tavolo, sono stati operati riferimenti anche impliciti alla scelta di un modello gestionale. Lo studio affidato alla società KPMG non è ancora stato portato a compimento né, per come sinora è stato illustrato all’interno del tavolo politico dei Sindaci e pure in sede assembleare plenaria, risulta che operi scelte rispetto ad uno specifico modello gestionale. D’altro canto, lo stesso piano industriale non è ancora stato completato né illustrato compiutamente né approvato dai sindaci del nostro territorio. Ancora, esiste peraltro il responso di un referendum popolare che ha sancito in maniera inequivocabile che l’acqua è un bene comune e che in quanto tale essa debba rimanere pubblica, così come pubblica debba esserne la gestione. Per tutte queste ragioni ritengo che sarebbe una enorme forzatura ed un grave errore, foriero di uno strappo irreparabile nel nostro territorio e tra i colleghi sindaci, oggi, in un contesto incerto sul profilo istituzionale e pure politico, nella nostra regione, l’adozione di questa deliberazione e alla luce di ciò sono a chiedere formalmente che detta proposta di deliberazione venga sospesa dall’ordine del giorno del CDA dell’ATO odiernamente convocato. Auspicando che la presente richiesta venga accolta dalle SS.LL., sono a porgere distinti saluti. Il Sindaco di Crema, Dott.ssa Stefania Bonaldi

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