Lettere

E’ necessario
mettere la nazionalità di chi
commette un crimine?

da Mario Bellocchio

E’ proprio necessario aggiungere sempre la nazionalità di chi commette un crimine?

Avremmo bisogno di più integrazione e meno razzismo.

Il 12 giugno 2008 il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e la Federazione della Stampa Italiana, d’intesa con l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), hanno approvato la Carta di Roma – Protocollo deontologico concernente richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti. Parte integrante degli strumenti culturali del giornalismo italiano, la Carta di Roma promuove una maggiore consapevolezza relativa all’informazione inerente tematiche e soggetti legati all’immigrazione nel territorio della Repubblica italiana e altrove, facendo leva sui dettati della Carta dei Doveri del giornalista e sul criterio deontologico che, all’articolo 2 della legge istitutiva dell’Ordine, invita al rispetto della verità sostanziale dei fatti osservati.

Si dovrebbe usare con maggiore responsabilità e consapevolezza rispetto a quanto avviene attualmente la nazionalità per nominare il/la protagonista di un fatto di cronaca.
Informazioni quali l’origine, la religione, lo status giuridico-immigrato, richiedente asilo, rifugiato, regolare/irregolare ecc. non dovrebbero essere utilizzate per qualificare i protagonisti se non sono rilevanti e pertinenti per la comprensione della notizia.
Perché scrivere, ad esempio, “Clandestino arrestato per il furto di un motorino” significa attribuire alla caratteristica della clandestinità un ruolo fondamentale nella spiegazione di ciò che è successo.

Scarse risorse finanziarie, sovraccarico di lavoro dei giornalisti, mancanza di tempo, mancanza di conoscenza e mancanza di formazione interna alle redazioni sono i tratti comuni di un giornalismo europeo che comprende l’importanza di leggere e capire a fondo una realtà sociale europea in continuo cambiamento, ma non è ancora cosciente fino in fondo della responsabilità sociale e del ruolo che svolge nelle democrazie moderne.

Mario Bellocchio

Crema

 

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