Politica

Convenzioni illegittime,
la replica del sindaco a Beretta:
«Persa altra occasione per avere pudore»

Non ci sta il sindaco Stefania Bonaldi a vedersi accusare di aver fatto convenzioni illegali e quindi lavori illegali sia al Bertolotti che al PalaBertoni. Non ci sta e affida alla sua pagina Facebook la replica al consigliere del Pdl, nonchè ex assessore Simone Beretta. «Comprendo lo smacco del consigliere Beretta per il fatto che due eredità spinose che ci ha lasciato in eredità siano orientate al lieto fine. Gli risponderemo per filo e per segno, atti e documenti alla mano ed in punta di diritto.  Nessuna questione di illegittimità e di antieconomicità», esordisce Stefania Bonaldi, che a caldo, subito stamattina, ha espresso le sue considerazioni, rispedendo le accuse al mittente. «Strana – sottolinea –  l’avversione a questo tipo di convenzioni, che, faccio presente, sono state costruite sulla base della precedente in vigore con il Pergocrema, approvata proprio dall’Amministrazione in cui Beretta era assessore», incalza il primo cittadino specificando però che tra quanto portato avanti dall’amministrazione Bruttomesso, e di fatto dall’ex assessore Beretta e quanto fatto dalla sua Giunta si differenza per due questioni fondamentali.

«La prima: in precedenza le convenzioni arrivavano in consiglio comunale a ottobre o novembre ed i lavori erano stati eseguiti durante l’estate senza alcun atto amministrativo assunto ex ante. Nel caso attuale la Giunta Comunale si è premurata di approvare due atti preventivi in cui approvava il convenzionamento sino al 31 dicembre e demandava alle competenze del consiglio comunale la stipula della convenzione pluriennale. Di ciò è stata regolarmente data informativa a tutti i capigruppo consiliari dalla sottoscritta. – sottolinea –  La seconda:tifoserie contrarie o avverse, nessuno può negare che la convenzione con la Pergolettese sia stipulata con un pool di imprenditori locali seri e credibili; quella con il Pergocrema con….i Briganti. Persa  – conclude – un’altra buona occasione per un poco di pudore».

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