Cronaca

Province, Mantova non convince
il Cremasco, il sindaco Bonaldi chiede
un consiglio aperto

Foto Francesco Sessa

Un consiglio comunale aperto sul riordino delle Province. A chiederlo è il sindaco Stefania Bonaldi che con una lettera indirizzata a presidente del consiglio comunale Matteo Piloni e ai capigruppo invita a convocarlo al più presto. Anche alla luce del fatto che la Provincia di Cremona sta premendo sull’acceleratore per arrivare ad un accordo con Lodi e Mantova, e che i tempi per definire la questione sono molto stretti: entro il 3 ottobre il Cal dovrà comunicare alla Regione la sua proposta, che a sua volta dovrà essere comunicata al Governo entro il 25 ottobre.

MANTOVA POCO OMOGENEO AL CREMASCO

«Al fine di formulare una proposta riguarda le revisione della geografia della Provincia, il presidente Salini ha avviato una serie di sessioni consultative dei territori e delle varie  componenti sociali ed economiche e con le Province limitrofe, in particolare riguardo alla Provincia di Lodi ed a quella di Mantova. In particolare ha ritenuto di incontrare tutti i sindaci per una sezione informativa e di confronto informale. va da sè che la sottoscritta non solo ha partecipato, ma pure ritenuto sviluppare alcune considerazioni sul territorio cremasco e sui legami culturali, commerciali, economici e viabilistici con la vicina Provincia di Lodi, esprimendo invece una valutazione di minore omogeneità rispetto al territorio mantovano»

Visto quello che la revisione comporterà anche in termini di servizi, funzioni e competenze, il sindaco ritiene opportuno coinvolgere tutto le istituzioni locali, le parti sociali ed economiche per poter formulare una proposta condivisa da inoltre al presidente della Provincia perchè ne tenga conto relazionando al Cal.

LE PERPLESSITA’ DELLA LIBERA ARTIGIANI

E a proposito di categorie economiche a prendere parola è Marco Bressanelli, presidente della Libera Associazione Artigiani, che si dice preoccupato per l’idea di creare la Provincia del Po. «Se già il cremasco pur essendo il territorio della provincia di Cremona con una maggiore spinta produttiva, ha un debole potere contrattuale, basti pensare che ci hanno tolto il tribunale, i riferimenti per Enel e Telecom, una sede distaccata della Provincia è stata messa in vendita, e qualche volta viene messa in discussione addirittura l’autonomia dell’ospedale, immaginiamoci cosa potrà succedere nella prospettata futura provincia che spazia da Rivolta d’Adda a Suzzara: il rischio è che il Cremasco conti ancora meno in fatto di servizi, risorse , competenze e di centri decisionali». Bressanelli si chiede cosa centri il Cremasco con Mantova, visto che ha la propria forza nelle piccole imprese manifatturiere e ha relazioni e infrastrutture che guardano dalla parte opposta: Paullese, Bre.be.mi, futuro raddoppio delle Crema-Lodi. La Libera Artigiani è consapevole che il Cremasco dovrà essere parte di una aggregazione che abbia i requisiti richiesti dalla legge, e per questo chiede che «comunque saranno disegnati i confini della futura Porvincia, il Cremasco dovrà essere tenuto in forte considerazione perchè non solo è un’area a forte identità sociale, ma anche di intenso sviluppo imprenditoriale. I cremaschi chiedono solo di essere protagonisti del loro futuro in fatto di potere decisionale, risorse e servizi».

Il presidente del consiglio Piloni convocherà i capigruppo la prossima settimana per decidere la data del consiglio comunale aperto.

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