Tribunale, l’appello di Boschiroli:
«Basta con le polemiche,
lavoriamo insieme»
«Basta con le sterili polemiche, lavoriamo insieme per recuperare il tempo perso e lo scacco subito dalle istituzioni per evitare che il Cremasco si impoverisca sempre più». Questo il pensiero dell’avvocato Martino Boschiroli, rappresentante dell’Udc, che entra nel confronto tra il consigliere comunale Antonio Agazzi e il parlamentare del Pd, Luciano Pizzetti, in merito al tribunale, non per fare polemica ma per porre delle critiche alle azioni del parlamento e per lanciare un appello a lavorare insieme.
L’avvocato mette in luce alcuni punti fondamentali secondo i quali la soppressione del tribunale di Crema è una scelta sbagliata e non ponderata, così come i criteri usati per decidere quali tribunali sopprimere e quali salvare.
Innanzitutto il criterio del taglio dei costi: «Quando si parla di un decreto per ridurre i costi bisogna fare un esame approfondito. Per Crema e Cremona non sarà così: Cremona si dovrà sobbarcare il costo per creare nuovi spazi e in più ci sarà il costo per il trasloco, quindi un’operazione contraria al principio della spending review».
Critico anche sulla soppressione dei tribunali di Chiavari e Bassano del Grappa due strutture nuove che ora vengono dimesse, o sul criterio usato per la salvaguardia dei tribunali del Sud perché la motivazione è la presenza di una forte infiltrazione mafiosa. «Qualcuno è stato molto distratto perché questo criterio non l’ha usato ad esempio per San Remo visto che mi risulta che il consiglio comunale di Bordighera sia stato sciolto per infiltrazioni camorristiche, e lo stesso vale per Ventimiglia comune di confine ad alta intensità malavitosa, facente parte del tribunale di San Remo. Questo ragionamento sarebbe valido anche per Crema visto che tutti sanno che a Milano c’è una forte presenza di mafia finanziaria che tocca anche i territori di confine come il Cremasco. Altro svarione del parlamento riguarda quello che definirei il classico mestiere cremasco: prima fare il tetto e poi le fondamenta. Prima ha soppresso i tribunali poi ridisegnato i confini provinciali: era meglio fare il contrario prima i confini e poi in base a ciò decidere quali tribunali tenere».
Boschiroli torna poi su un tema a lui caro: il carcere femminile, che se ci fosse stato, avrebbe rafforzato il presidio di difesa della legalità del territorio insieme alla caserma dei carabinieri realizzata nel 2000, mentre il tribunale è stato ultimato nel 1990. «Ora c’è il pericolo che il Cremasco perda sempre più il suo peso pur essendo una realtà economica trainante nella provincia. Anche le banche più importanti sono state assorbite da istituti di credito che non hanno sede nel territorio per cui i centri decisionali sono altrove. Non dobbiamo fare la fine dei nostri antenati che non hanno voluto il nodo ferroviario a Crema perchè le ferrovie disturbavano le vacche che dovevano fare il latte. Basta quindi con questa querelle, lavoriamo insieme perché non è da escludere che non ci siano novità visto che l’associazione dei tribunali minori intenderebbero impugnare il decreto per incostituzionalità», conclude l’avvocato Boschiroli.
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