Cronaca

Tribunale, Beretta:
«Se c’è un lumicino ci batteremo,
speriamo lo faccia anche Pizzetti»

Difficile il giorno dopo, come fa l’On. Pizzetti,  a trovare ragioni “profonde” a scelte governative sbagliate che passano con voti di fiducia inusitati ed arrendevoli. Per non sbagliare  difenda  il mantenimento del nostro tribunale. Le sacche di improduttività e di spreco continuano purtroppo ad esistere, ma sono molto lontane da noi, certamente dai cremaschi che meritavano, anche per questo,  il mantenimento in sede del “loro” Tribunale.

Non posso dare torto all’On. Pizzetti;  l’attuale momento è certamente difficilissimo e non può essere messo in discussione l’obiettivo di rendere più efficiente e produttivo il sistema pubblico della spesa. Per quanto mi riguarda aggiungo la necessità di ridurre la burocrazia che tanto ostacola gli investimenti, soprattutto esteri, nel nostro Paese.

Gli italiani se ne sono accorti, in modo particolare il Nord, certamente più efficiente e produttivo di altri parti d’Italia alle quali destiniamo molti dei nostri sacrifici in tasse. Non è più possibile però continuare a nascondere la testa sotto la sabbia, non possiamo più tacere dove il Paese ha prodotto più debiti e più danni.

Il nord,  già spremuto più del dovuto,  è stato ulteriormente penalizzato.   Abbiamo talmente dato in solidarietà alle regioni più in difficoltà che era lecito attendersi il coraggio governativo e parlamentare di riportare la spesa ad un più giusto e corretto equilibrio su tutta la penisola. E invece succede che semplici parametri lineari totalmente sterilizzati dalla lettura socio economica dei  territori  depaupereranno anche Crema  non consentendogli di salvare il proprio tribunale.  Cosi facendo si obbligano tanti cittadini cremaschi a recarsi in quel di Cremona anche solo per il semplice disbrigo di una pratica afferente ad una certificazione dovuta dal tribunale. Una pratica costosa,   certamente “disagiata” e che rompe la logica di “prossimità” alla persona ed al territorio tanto predicata dal  PD e dall’On. Pizzetti. Evidentemente, c’è da dire,  qualcuno si comporta secund cunfurma. Peggio ancora se la logica innescata è “mors tua, vita mea”. Sarebbe penoso!

In una regione come la Lombardia dove la sanità costa nettamente meno che in altre regioni d’Italia, soprattutto del Sud, dove il numero dei dipendenti in regione, nelle sue province e nei suoi comuni è di gran lunga inferiore alla stragrande maggioranza del resto d’Italia,  la politica  non può essere definita  “ruffiana” se difende un territorio straordinariamente ricco come quello cremasco contro chi lo priva di una realtà importante come il”suo” tribunale pur comprendendo la necessità di un riordino complessivo del sistema giustizia. Non è la difesa, come vuol far credere l’On. Pizzetti,  di un interesse localistico ma il lecito diritto di poter servire al meglio il cittadino e lo sviluppo di un’area che ha bisogno di vedere reintegrati tutta una serie di servizi di rango per diventare più attrattiva.

Ho  l’impressione che a volte si perda di mira ciò che invece ci dovrebbe stare più a cuore:  le esigenze concrete  del cittadino e della sua crescita civile ed economica.  E credo senza alcun risparmio reale.

Non appartengo alla sfera di chi difende   tout court  lo status quo  ma non posso in coscienza fingere di non vedere  che erano ben altri gli interessi  che nel Paese andavano rimossi da tempo. Non certamente quello di privare Crema del suo tribunale. Chissà se sussistono ancora  margini per dare una piega diversa agli ultimi accadimenti?  Con i Pizzetti di mezzo credo che sia tutto più difficile.  Non rinunceremo comunque, se il lumicino non è stato completamente spento,  a tenere ravvivata la fiamma.

Non abbiamo di certo posto il Governo, con due diverse votazioni nelle commissioni di Camera e Senato, nella migliore condizione di poter decidere al meglio anche per noi.  La qualcosa mi lascia molto perplesso e credo di non essere tanto  lontano dal ritenere  che siano prevalse più logiche corporative che una volontà vera di corrispondere alle esigenze reali degli interessi generali dei cittadini,  anche di quelli cremaschi. Solo adesso comprendo lo stridente silenzio del parlamentare Pizzetti. Non conoscevo  il suo punto di vista. Di questo chiedo venia. Ma l’impegno della Sen.ce Fontana, del Consigliere regionale Alloni e del sindaco di Crema teneva già conto del loro collega di partito? Boh!

Non credo che l’impegno profuso in Commissione al Senato tentasse un salvataggio impossibile del Tribunale. Di certo è mancata la coerenza e la necessaria unità politica nella Commissione parlamentare della Camera che, probabilmente, avrebbe consentito un risultato diverso.

Non voglio riproporre la superata contrapposizione Crema/Cremona. Ho sempre però ritenuto che in una corretta e necessaria logica di revisione e riorganizzazione dei servizi sarebbe stato possibile mantenere il tribunale di Crema, struttura peraltro giovane e moderna, allargandone la sfera d’influenza ad altri territori al fine, cosa che desidero comunque sottolineare nuovamente, di corrispondere alle esigenze di un’area che non merita assolutamente di essere impoverita e che anche l’On. Pizzetti dovrebbe difendere concretamente e non a parole.

Chissà che attraverso il riordino delle Provincie non vi sia lo  spazio per rimediare a questa situazione d’empasse. Se ci fosse  ci impegneremo di buona lena a sfruttarlo. Fermo restando una vera e seria lobby politica, lontani da inconcludenti parole di circostanza.  Certamente non sfilacciati come invece è accaduto.

Condivido che la scelta del riordino dei Tribunali fosse successiva a quello delle Provincie. Lo capisce chiunque, purtroppo fino ad ora non l’hanno compreso i ministri tecnici del Governo Monti. Speriamo si ravvedano, fondamentale sarebbe, per via della lobby politica,  anche  il contributo di un “ravveduto”  On. Pizzetti,  per consentire di dare una risposta più vicina alla gente attraverso una riorganizzazione dei tribunali diversa dall’attuale ma comunque più efficiente e produttiva. Fermo restando una nuova provincia che metta insieme la provincia di Cremona e quella di Lodi, la qualcosa  basta ed avanza. Gli onorevoli che vogliono rappresentare il sentire della gente rivolgano lo sguardo altrove rispetto al nord ed alla Lombardia in particolare. Dalle nostre parti siamo adulti, amministrativamente preparati e  meno spendaccioni per sapere da noi che cosa è giusto fare per corrispondere all’interesse generale.

 

Simone Beretta

Consigliere comunale

e responsabile Enti Locali PDL del Cremasco

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