Nuova politica, vecchie conoscenze
ecco i “matusa” dei Consigli cremaschi
nuove leve tra speranze e scetticismi
Una petizione per non votare più i vecchi nomi della politica. Impazza sul web, ripresa da pagine Facebook e dai maggiori quotidiani la petizione per non votare più i cosiddetti “matusalemme della politica”, lanciata dal senatore dell’Italia dei Valori, Stefano Pevica. Un appello al quale segue una classifica di coloro che siedono in parlamento da più tempo, alcuni anche da oltre vent’anni.
Un “vizio” solo nel parlamento? Forse no. Se si guarda nel piccolo, nei consigli comunali delle nostre zone, in quello neo eletto a Crema ci si accorge che i nomi che circolano sono spesso gli stessi di anni fa. Certo i vantaggi, gli stipendi ed i privilegi no: nel piccolo, negli enti locali sono molto di più gli oneri che gli onori.
IL CONSIGLIO COMUNALE DI CREMA
Non serve andare troppo indietro nel tempo, basta guardare solamente le ultime due legislature per rendersi conto che molti sono i consiglieri che da anni svolgono questo ruolo. Due legislature ad esempio per Matteo Piloni, consigliere comunale di minoranza, prima, presidente del consiglio comunale ora. Per Piloni una lunga carriera anche in politica nonostante la giovane età: da segretario della Sinistra Giovanile e dei Ds fino a coordinatore del Pd cremasco. Due le legislature anche per Stefania Bonaldi, prima capogruppo del Pd indicata come vice-sindaco in caso di vittoria da Gianni Risari ed ora sindaco della città. Rinominata anche Laura Zanibelli, ex assessore all’Istruzione della giunta Bruttomesso, ora capogruppo del Pdl. Ancora più lunga invece la carriera nell’amministrazione di altri personaggi cremaschi a partire da Agostino Alloni: sindaco per la prima volta negli anni ’80 a Pianengo all’età di 22 anni ed ora consigliere regionale e comunale a Crema. Nel mezzo un posto da assessore a Crema e la vicepresidenza in Provincia di Cremona. Altro veterano è Antonio Agazzi fin dal 1990 in consiglio comunale a Crema, con svariati ruoli tra cui anche quello di presidente. Tra i banchi di sala degli Ostaggi, come consiglieri o assessori, siedono ancora Simone Beretta del Pdl, Felice Lopopolo del Pd, Vincenzo Cappelli, Emilio Guerini.
I VOLTI NOTI DELL’AMMINISTRAZIONE BRUTTOMESSO
Tra gli Highlander della politica Cremasca anche Luciano Capetti, che prima della carica di assessore ai servizi sociali nell’amministrazione Bruttomesso è stato vicesindaco con la Dc e consigliere di minoranza durante il governo Ceravolo. Nello stesso periodo compariva in Sala degli Ostaggi anche Paolo Mariani, che dopo una parentesi come consigliere di minoranza a Campagnola Cremasca è tornato a Crema in veste di assessore alla cultura con la giunta Bruttomesso. Stessa sorte per Agostino Guerci, Gianni Risari, Franco Bordo e Gianemilio Ardigò, mentre tra gli stoici della Dc non si può non citare l’avvocato Martino Boschiroli, in politica fino alla scorsa amministrazione. Nelle file di centrodestra ricorrono i nomi di Lorenzetti, Pesadori e Martelli, mentre ritorna l’imprenditore cremasco Renato Ancorotti, che dopo un breve assessorato alla cultura con Bruttomesso si schiera nella minoranza Pdl. Per Alloni, Ancorotti, Borghetti, Agazzi e Ceravolo si sono aperte anche le porte dell’amministrazione provinciale; gli ultimi quattro in concomitanza con i mandati cremaschi.
I VETERANI NEI COMUNI
Dando uno sguardo anche nei Consigli degli altri comuni cremaschi ci si rende conto che anche qui non si scherza: ci sono sindaci che da una vita sono alla guida del loro paese. E’ il caso del sindaco di Trescore Cremasco Giancarlo Ogliari, così come lo era stato per Primo Bombelli a Vaiano Cremasco. Per finire, Marco Cavalli e Omar Bragonzi sono stati assessori e ora rispettivi sindaci di Romanengo, mentre Raffaele Perrino è passato da sindaco di Cremosano a vicesindaco, sostituito dall’ex vice Marco Fornaroli.
LE NUOVE LEVE CREMASCHE: DILETTANTI ALLO SBARAGLIO?
La ventata di novità è arrivata con le ultime elezioni amministrative, che hanno visto la comparsa di numerosi volti nuovi e giovani leve tra le fila di partiti e coalizioni. Una scelta che interpreta il bisogno di rinnovamento espresso dagli elettori a livello nazionale e locale, tradotta nella presenza in Consiglio di ben sette consiglieri e due assessori under 40. Tra i più giovani spiccano i due rappresentanti del Movimento Cinque Stelle Alessandro Boldi e Christian Di Feo di 28 e 27 anni, il consigliere ventinovenne Paolo Valdameri, la trentunenne Livia Severgnini e l’esponente di Sel Emanuele Coti Zelati, 34 anni.
Stessa linea per la giunta comunale, che per l’assessorato ai lavori pubblici e alla cultura ha puntato sulla ventottenne Paola Vailati e il ventisettenne Fabio Bergamaschi. Una scelta che è costata già diverse polemiche all’amministrazione comunale da parte di chi avrebbe preferito amministratori già rodati. La diatriba su esperienza e rinnovamento continua; difficile dire quale sia la scelta migliore, ma tutti concordano nel dire che la miglior conferma starà nei fatti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA