Piedibus questo sconosciuto,
Agazzi vuole sapere:
«Si farà oppure no?»
Sopra, un’immagine di repertorio del Piedibus di Offanengo
Piedibus, sì o no? Era lo scorso aprile in piena campagna elettorale quando Stefania Bonaldi, ora il sindaco di Crema lanciava l’idea del Piedibus in alcuni quartieri della città. Una iniziativa che il sindaco dichiarava di voler organizzare nei primi 100 giorni del suo mandato, in pratica a partire del nuovo anno scolastico coinvolgendo i nonni. Ora l’inizio della scuola è alle porte e del Piedibus non si sa nulla. O per lo meno non ne sa nulla il capogruppo di Servire il cittadino, Antonio Agazzi. Che ora incalza il sindaco per sapere che fina abbia fatto quel progetto e che fine abbiano fatto i nonni che secondo quando dichiarato in campagna elettorale da Bonaldi sarebbero stati disponibili a mettersi all’opera.
Programma di Stefania Bonaldi alla mano il capogruppo di Servire il cittadino ricorda quanto promesso dal neo sindaco: «A pagina 5 del suo programma amministrativo, nel contesto del paragrafo dedicato all’Incentivazione della circolazione ciclo-pedonale, veniva enunciato il seguente obiettivo: “Punteremo sulla realizzazione dei servizi di Piedibus e Bicibus per il collegamento casa-scuola in sicurezza nei quartieri, per sensibilizzare e orientare gli atteggiamenti dei bambini/ragazzi verso abitudini di mobilità eco-sostenibili”. Si parlava, inoltre, di “coinvolgimento della famiglia e di altri soggetti legati direttamente o indirettamente al mondo della scuola”». Ora che i 100 giorni sono agli sgoccioli e che la scuola tra poco riaprirà i battenti Agazzi vuole sapere cosa ne sarà del progetto, Anche se parte ci spera visto che la prima cosa che chiede nell’interpellanza sulla questione è se il Piedibus sia stato organizzato e in quali quartieri. E soprattutto in quale data decollerà.
E anche per quanto riguarda la proposta di Bicibus, Agazzi chiede informazioni in merito.
Per la realizzazione del Piedibus è noto, servono poche risorse, in quanto, oltre che per l’acquisto delle pettorine per i bambini e dei carretti per trasportare gli zaini, non servono altre risorse. Se si considera poi che nella maggior parte dei casi, come successo in altri comuni, sia le pettorine che i carretti vengono regalati da degli sponsor, all’amministrazione non resta che cercare i volontari, stabilire i percorsi e aprire le iscrizioni. Ma quella della ricerca dei volontari sembra essere l’impresa più ardua. E proprio per la mancanza di volontari il progetto tanto voluto è naufragato in alcuni comuni cremaschi. E’ il caso di Pianengo dove dopo un paio di anni di attività l’amministrazione aveva dovuto rinunciare. E per chi non rinuncia gli appelli per la ricerca di volontari sono sempre forti. Basta pensare a Pandino che ha lanciato ultimamente un appello per la ricerca di volontari, mentre ci sono altri comuni dove il servizio funzione e piace. E’ il caso di Offanengo o di Trescore Cremasco che ha concluso l’anno con una grande festa.
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