Cronaca

Treni e bus, aumentano
i biglietti. Alloni:
«Si poteva evitare»

Brutta sorpresa per i pendolari lombardi al rientro dalle ferie: il prezzo di biglietti ed abbonamenti ferroviari e delle autolinee aumenterà del 2,64%. Sarà l’ennesimo adeguamento delle tariffe all’inflazione previsto dal sistema del trasporto pubblico regionale. La delibera sarà approvata lunedì nell’ultima seduta utile della Giunta regionale prima della pausa feriale. L’aumento è giudicato minimo dall’assessore Raffaele Cattaneo ma arriva dopo una serie di rincari che – negli ultimi due anni – hanno aumentato di oltre un  terzo il costo delle varie tratte.

Ma quello che fa più scandalo è che non c’è stato nel frattempo alcun miglioramento adeguato sulla qualità del servizio: la pulizia continua ad essere sconosciuta e la puntualità una chimera. Eppure il rincaro delle tariffe del trasporto locale è calcolato su due parametri: la puntualità ed il comfort offerto ai passeggeri.

Questi dati vengono poi incrociati con la media tra tasso d’inflazione nazionale (3,5%) e quello dell’aumento dei prezzi nei trasporti (5%). Così nasce il 2,64% dei aumenti. Attese le proteste delle associazioni dei pendolari.

Perplesso sulla decisione della giunta Formigoni il consigliere regionale, Agostino Alloni. «Si tratta – spiega – di aumenti dovuti all’adeguamento Istat, che però non sono obbigatori, ma che la giunta ha deciso di applicare comunque. Lo scorso anno non lo aveva fatto in quanto c’erano stati aumenti del 23% durante l’anno. Il fatto – incalza Alloni – è che ad un aumento della qualità del servizio non corrisponde un aumento della qualità. Specie – specifica – per quanto riguarda i treni del sud Lombardia come quelli delle nostre linee».

In effetti le lamentale dei pendolari sono all’ordine del giorno per via dei ritardi, dei treni che in estate sono dei forni ed in inverno delle ghiacciaie. Lamentele che a quanto pare cadono spesso nel vuoto.

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