Nomina di Vaiani revisore
Agazzi grida all’inciucio
tra Pd e Pdl
Nomina dei revisori dei conti, Antonio Agazzi grida all’”inciucio”. Continuano a far discutere le nomine dei revisori dei conti del comune di Crema, dopo che uno dei membri Alessandra Vaiani, proposta dal Pdl è stata eletta con i voti del centro-sinistra, a scapito dei candidati proposti dal Movimento 5 Stelle (Giorgio Ghidetti e Giuseppe Zani) e Lega Nord (Fabrizio Zaniboni). Quest’ultimo sostenuto anche da Antonio Agazzi.
L'”INCIUCIO” PD-PDL
Ed è proprio Agazzi a gridare allo scandalo per via della proposta del Pdl in quanto a suo dire Alessandra Vaiani sarebbe “amica personale del sindaco Stefania Bonaldi ed in campagna elettorale avrebbe partecipato alla cena della candidata”. «E’ persino offensivo, per il sottoscritto, che il Pd(l) l’abbia comunque riproposta: operazione illuminante anche rispetto al timido sostegno del Pd(l) al proprio candidato a sindaco», spiega Agazzi che sottolinea: «Risultato: Bonaldi ha tre revisori su tre riconducibili a sé: la minoranza zero. Di un'”opposizione” così consociativa Crema non ha bisogno; Bonaldi sì, per governare 10 anni».
LA NOMINA DI RANCATI E LA LETTERA A RICCABONI
Ma Agazzi non si limita a questo e punta un’altra volta il dito anche contro la nomina di Costantino Rancati a presidente del Collegio dei revisori del conti. Con una lettera, pubblicata su Facebook e indirizzata al sindaco di Spino d’Adda Paolo Riccaboni commenta la vicenda delle dimissioni di Rancati da consigliere di Spino d’Adda.
«Caro sindaco, ieri sera abbiamo capito che non eri tu il motivo delle dimissioni dal consiglio comunale di Spino d’Adda del tuo predecessore, Costantino Rancati: semplicemente si è reso disponibile per il comune di Crema quale Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti. Nulla di male se non avesse dichiarato che se ne andava a causa di un sindaco “despota”. Informane tu gli spinesi».
Pronta la risposta, molto dura nei confronti di Rancati e della parte politica che lo sostiene, di Riccaboni: «Caro Antonio, per questo e per altro, non certo per il dichiarato. Ma a Spino è costume di parte precisa seminare falsità, fare disinformazione, poco preoccupandosi del bene comune, concependo la missione amministrativa solo come brutta politica senza cuore. Ma gli spinesi sanno che questa parte, pesantemente delegittimata alle elezioni, conosce solo piccole strategie di demonizzazione. Nel mentre allontanano sempre più i cittadini dalla buona e nuova politica, ancorandosi ai meccanismi della vecchia. Continuino pure, e come se lo faranno, ovunque potranno; non hanno altro da dire. Intanto ti ringrazio per aver scoperto una parte del gioco: per interesse personale ben retribuito (legittimo, per carità) si accumulano nomine in amministrazioni ‘amiche’, e si rinuncia a fare il consigliere comunale, ruolo non retribuito»
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