Cronaca

Isola che non c’è,
al CremArena il rock
di Elliot Murphy

La rassegna “L?Isola che non c?è”, diretta e prodotta da Stefano Vanelli sui territori dell?antico lago Gerundo, procede con un imperdibile appuntamento Martedì 31 luglio sarà la volta del secondo grande ospite dagli Stati Uniti. A Crema, negli spazi di CremArena, si esibirà Elliott Murphy. Evento inserito nella rassegna Dal Mississippi all’Adda – Festival internazionale di World Music

Biglietto di ingresso – € 13,00 – Info e prevendite
info@terredelgerundo.it 393 9012927
Ore 21.15 – CremArena
In caso di maltempo, l’evento avrà luogo presso la Sala Pietro da Cemmo.

All’evento proposto sono, come di consueto, abbinate proposte gastronomiche nell?itinerario Sapori del Gerundo e iniziative di visite guidate al territorio per una esplorazione culturale delle peculiarità architettoniche e naturalistiche locali.

ELLIOTT MURPHY

In puro stile rock ‘n roll Elliott James Murphy Jr. nasce al Mercy Hospital del Rockville Center di New York nel 1949, da una agiata famiglia che lavora nello show business. La madre Josephine è un attrice mentre il padre Elliott Sr. è un impresario molto noto, il cui poliedrico AQUASHOW ebbe successo per tutti gli anni Cinquanta nel terreno su cui inizialmente aveva trovato posto la Fiera Mondiale di New York del 1939. Lo straordinario spettacolo veniva rappresentato in un teatro all’aperto stile Art Deco e comprendeva pagliacci che andavano sott’acqua, ballerine che nuotavano, giocolieri e teatranti, con la musica della Dike Ellington Orchestra. Più tardi, Elliott Sr. aprirà lo SKY CLUB in Roosevelt Field, Long Island, non lontano da dove Charles Lindbergh prese il via per il suo storico volo verso l’Europa. Lo SKY CLUB era un ristorante/club privato che ospitava famosi personaggi politici del tempo, come Bobby Kennedy e Nelson Rockefeller. Ma quel che più impressionava il giovane Elliott erano le serate di ballo, in cui si esibivano le Ronettes, Jay and the Americans e i Seeds. Elliott è cresciuto nei dintorni di Garden City, e ha cominciato a suonare la chitarra a 12 anni. Con la sua band The Rapscallions ha vinto la ‘Battle of the Bands’ dello stato di New York nel 1966. Comincia a scrivere canzoni mentre canta per le strade d’Europa nel 1971 e ritorna a New York dopo un breve periodo passato a San Francisco per ottenere un contratto con la Polydor Records. Il suo album di debutto “Aquashow” (1973) raccoglie un enorme successo di critica, finendo in molte occasioni sulle liste dei migliori di vari giornali per quell’anno, con articoli su Rolling Stone, Newsweek e New Yorker. I successivi “Lost Generation” (1975), “Night Lights” (1976) e “Just a Story from America” (1977) vengono accolti con lo stesso interesse. Ospiti speciali sono Mick Taylor, Billy Joel, Phil Collins. La sua musica è una sorta di rock poetico post-Dylan, pesantemente influenzato dai newyorkesi Velvet Underground, sostenuto dalla potenza espressiva di Murphy alla chitarra e all’armonica. Sia per scelta che per necessità, passa alla produzione indipendente con la pubblicazione dell’EP “Affairs” (1980) che vende bene in Europa e prepara il terreno per “Murph the Surf” (1982) che otterrà un buon successo. Nel 1985 Jerry Harrison (dei Talking Heads) produce “Milwaukee”, dando inizio alla lunga relazione con l’etichetta discografica francese New Rose. All’epoca Murphy è spesso in tour in Europa e infine si stabilisce a Parigi nel 1989, dove vive tuttora con la moglie e il figlio. In “Selling the Gold”(1985) lo si può ascoltare in un duetto con Bruce Springsteen, il vecchio amico che spesso lo invita sul palco nei suoi spettacoli europei. Aldilà della musica, Murphy ha scritto per Rolling Stone, Spin e vari giornali europei. Ha pubblicato “Cold and Electric” (un romanzo semi-autobiografico uscito in Francia, Germania e Spagna) e due raccolte di racconti (“The Lion Sleeps Tonight” e “Where the Women Are Naked And The Men Are Rich”) e il recente “Cafè Notes”(per le edizioni francesi Hachette). Durante una recente apparizione alla TV spagnola, ha detto: “La letteratura è la mia religione e il Rock and Roll è la mia droga.” I suoi recenti album “Beauregard”, “Rainy Season”, “Soul Surfing” e “La Terre Commune”(in duo con Iain Matthews) segnano una ripresa di forza nella sua carriera discografica e sono in molti a definire il doppio “Strings of the Storm” il migliore di tutti. Col mago della chitarra Olivier Durand è sempre in tournée, con una media di più di 100 spettacoli l’anno per tutta Europa.

Del 2007 l’album “Coming Home Again”, che segna un ritorno al sound dei primi lavori e l’anno successivo ha realizzato “Notes from the Underground”, che conferma l’ottimo momento creativo del nostro eroe.

Nel 2009, anno particolarmente felice per il cantautore newyorkese che culmina con l’album “Live in Paris”, un documento sonoro dell’energia che egli sa esprimere in concerto.

Da poco invece in distribuzione il nuovo album “Elliott Murphy”, primo prodotto dal figlio Gaspard, che lo vede affiancato dal chitarrista Olivier Durand e dalla consolidata ritmica di Laurent Pardo e Alan Fatras, ossia The Normandy All Stars. Con loro una piccola schiera di ospiti impegnati a dar maggior vigore al sound di sempre, quel folk rock cantautorale che contraddistingue Elliott Murphy, e lo pone tra i migliori artisti di sempre. L’album, ancora una volta molto fresco e attuale, testimonia l’inossidabile vena compositiva del nostro eroe.

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