Cronaca

Per il progetto “Terre e Libertà”
promosso dall’IPSIA
due cremasche in partenza per il Kosovo

Partiti i primi volontari per i campi estivi all’estero del progetto “Terre e Libertà” promosso da IPSIA (Istituto Pace Sviluppo Innovazione), l’organizzazione non governativa promossa dalle ACLI, per trasformare in iniziative di cooperazione internazionale, esperienze e valori di associazionismo popolare.

IL PROGETTO

Il progetto di volontariato all’estero “Terre e libertà” nasce nel 1998, per il recupero del trauma nei bambini della Ex Jugoslavia. Da allora si è ampliato ad altre realtà e altri Paesi attraverso nuove modalità di azione, ed in meno di 15 anni sono partiti con IPSIA circa 1000 ragazzi.

LE VOLONTARIE DI CREMA

Venerdì 20 luglio sono partite le prime delegazioni direzione Mostar, in Bosnia Erzegovina e Gora, sulle montagne kosovare, al confine con la Macedonia.
Prevista per domani, 28 luglio, la partenza di due volontarie da Crema: si tratta di Debora e Paola (quest’ultima sta svolgendo il servizio civile presso la sede ACLI), alla volta di Gjakoë/Djakovica in Kosovo, dove incontreranno Anna, che da febbraio sta svolgendo il servizio civile con IPSIA, proprio nel paese balcanico.
Entro il 4 agosto partiranno anche tutti gli altri, in totale 120 volontari da tutta Italia, che andranno in Albania, Mozambico, Kenya e Brasile (Amazzonia).
L’età media è di 24 anni, ed il più giovane ne ha 16, mentre le ragazze sono circa il doppio dei ragazzi e metà di loro sono alla prima esperienza.
Nel gruppo, anche un cittadino albanese, un colombiano, un’indiana, una italo-rwandese.

L’ATTIVITÀ DEI GIOVANI

“Si tratta di un’esperienza dal grande valore educativo e formativo – spiega Paola Villa, presidente IPSIA e responsabile della cooperazione internazionale per le Acli – una proposta che coniuga le attività proprie della cooperazione allo sviluppo, finalizzate al miglioramento delle condizioni di vita di alcune comunità, con l’educazione dei giovani alla cittadinanza mondiale, all’apertura verso l’altro, attraverso l’incontro con mondi lontani, l’esperienza concreta del gioco, la condivisione della vita quotidiana, la consapevolezza delle dinamiche planetarie di ingiustizia e squilibrio”.
Nei diversi luoghi di destinazione, i volontari svolgeranno principalmente attività di animazione con bambini e giovani: in particolare, i ragazzi che andranno in Bosnia Erzegovina collaboreranno strettamente con le associazioni giovanili locali, mentre in Kosovo lavoreranno con le minoranze etniche rom, serbe e gorane.

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