Politica

Addio alla Provincia: si lavora con Lodi,
ma i comuni di confine scelgono Bergamo: paura di finire con la Città Metropolitana

Addio alla provincia di Cremona: il criteri adottati dal Governo cancellano, di fatto, la nostra provincia lasciando in vita in Lombardia solamente Milano, destinata a diventare città metropolitana, Brescia e Bergamo. Per il resto dei territorio si parla di aggregazioni. E se Cremona sembra destinata a dar vita alla maxiprovincia con Mantova, il Cremasco che farà? In questi giorni il sindaco di Crema, Stefania Bonaldi si è messa in moto, insieme al consigliere provinciale, Agostino Alloni per cercare un accordo con Lodi. Da ultimo Alloni aveva ipotizzato anche un dialogo con la Bassa-bergamasca, anche a fronte del tentativo di accorpare il tribunale di Crema con quello di Treviglio.

Ma, notizia di oggi, la provincia di Bergamo è tra quelle che soppravviverà e questo apre altri scenari. Soprattutto per quanto riguarda i comuni di confine con Bergamo come Sergnano, Capralba, Vailate, Agnadello, Castel Gabbiano, Camisano. E tra loro, tra una maxiprovincia Cremona, Mantova, l’accorpamento col territorio di Lodi e la possibilità di unirsi a Bergamo, sceglierebbe quest’ultima. Il timore è quello che l’operazione Crema-Lodi non vada in porto e che si rischi di finire nella Città Metropolitana di Milano.

«Ben vengano le macro aree, ma personalmente prima di pensare a Lodi, che sicuramente verrà accorpata con Milano, preferire giocare l’opzione Bergamo, visto che anche l’idea Cremona-Mantova risulta essere troppo distante dalla nostra realtà», spiega il vicesindaco di Sergnano, Mario Andrini. Ma l’amministratore di Sergnano in un’ottica di Spending review avrebbe visto meglio un accorpamento tra enti locali: «Prima di eliminare le province avrei optato per una revisione dei comuni accorpando quelli inferiori ai mille abitanti come Torlino Vimercati o Castel Gabbiano, ma anche i comuni sull’asse Sergnano, Casale Cremasco, Camisano: che senso hanno? L’ideale sarebbe unire i comuni viste anche le difficoltà che ci sono  e poi passare all’abolizione delle province. Comunque ora il tema che si porrà è questo: comuni come Sergnano sarebbe logico accorparli a Bergamo, come Soncino a Brescia. E Lodi dovrebbe tornare con Milano».

Della stessa opinione il sindaco di Castel Gabbiano, Santo Milanesi: «Io non farei una battaglia per mantenere la provincia, come non andrei con Mantova che è troppo distante. Lodi mi sembra congruente con la nostra realtà, ma se devo scegliere Bergamo mi sembra l’opzione migliore. Noi distiamo da Treviglio quanto da Crema. Certo bisognerà valutare ora le varie gestioni: scuole, strade, ma per questo si troveranno soluzioni. Il tema fondamentale – aggiunge Milanesi – ora sono le aggregazioni dei comuni, che visto l’abolizione delle province diventa importantissimo. Per il momento la nostra aggregazione è formata di cinque comuni che metteranno insieme le funzioni entro la fine dell’anno, ma vista la decisone del Governo credo che dovremmo unire più comuni, perché più grande sei più hai forza».

E anche il sindaco di Capralba, Pierluigi Lanzeni è dell’idea che Bergamo per i territorio di confine possa essere la soluzione migliore: «Non vorrei che scegliendo Lodi si vada a finire nella rete della Città Metropolitana. Meglio Bergamo».

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