Spino d’Adda, «Riccaboni è un podestà»: Rancati si dimette
Costantino Rancati si dimette. L’ex sindaco di Spino d’Adda ora capogruppo di minoranza lascia il suo incarico in aperta polemica con il sindaco Paolo Riccaboni definito il peggior sindaco di Spino d’Adda.
In una lunga ed articolata lettera, Rancati illustra i motivi che lo hanno portato dopo un anno da consigliere d’opposizione e dopo oltre vent’anni di carriera politica a lasciare il suo incarico. «Dopo 24 anni – specifica Rancati – da amministratore: prima assessore a Spino d’Adda, poi a Crema, poi sindaco del suo comune e infine capogruppo di minoranza e sei sindaci con cui ho collaborato, devo purtroppo prendere atto che l’attuale sindaco di Spino d’Adda è il peggiore. Non solo – incalza – è arrogante, ma interpreta il ruolo di sindaco in veste di podestà. A fronte dei continui soprusi subiti dalla minoranza ho deciso di fare questo gesto estremo: dimettermi e continuare l’impegno politico da cittadino di Spino d’Adda».
Non una fuga, ma un modo per rimarcare che la minoranza non può essere trattata come una “pezza da piede”, da coloro che detengono il potere. Nella sua lettere Rancati elenca una serie di soprusi subiti dalla minoranza: soprusi che vanno dalla non iscrizione all’ordine del giorno di interpellanze e mozioni senza alcuna spiegazione, all’impedimento per i consiglieri di opposizione di espremersi durante i consigli comunali fino alle minacce rivolte a consiglieri e collaboratori del gruppo Vivi Spino. Ultimo fra questi: la linguaccia insistente di un assessore rivolta ad un consigliere di minoranza, al quale si aggiunge la querela arrivata a un consigliere del suo gruppo per aver definito in consiglio comunale un assessore “ignorante”. Tredici mesi raccontati punto per punto che hanno portato Rancati a prendere la decisione di mollare il ruolo di amministratore dopo 24 anni di attività.
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